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La farsa politica di Alassio

Alassio: Più che un rimpasto una farsa.
Mi dimetto da assessore e da consigliere! Anzi no mi autosospendo…
Cioè volevo dire resto in Consiglio Comunale come indipendente ma voterò secondo coscienza… Ripensandoci allo stato attuale non escludo nulla… e potrei tornare a fare l’assessore..!” Ad Alassio sta andando in scena una vera e propria  farsa con ex assessori che un giorno annunciano le dimissioni e l’altro tornano sui loro passi allettati dalla prospettiva di occupare nuovi incarichi.
Non mancano consiglieri che un giorno restituiscono le deleghe e quello successivo ne chiedono di nuove minacciando in caso contrario di uscire dalla (ex) maggioranza. Ci sono poi i finti giapponesi che restano formalmente al fianco del Sindaco, ma hanno già intavolato trattative per passare al nemico…
Che dire…il teatrino alassino dell’assurdo sta regalando perle quotidiane. Al posto del Sindaco Avogadro avremmo già da un pezzo preso atto che questa esperienza amministrativa un po’ kafkiana è al capolinea con tutto quello che ne consegue, ma si sa, l’istituto delle dimissioni in Italia è poco praticato.
Quindi inutile aspettarsi gesti di responsabilità, decorosi passi indietro da parte del primo cittadino. Non arriveranno. Il potere è un mastice troppo forte e la dignità un optional specie a certe latitudini…Nelle prossime ore assisteremo ad una (l’ennesima) tregua armata con annesso rimpasto. Per la serie “abbiamo scherzato, si va avanti come se nulla fosse successo”.  Un gioco di prestigio di modesta levatura, dove non si sa  quale è il confine tra coerenza e  senso del ridicolo. Prepariamoci alla marcia indietro di tutti i “ribelli”, al rientro in giunta di Bogliolo, al probabile ingresso in Amministrazione dell'”esterno” Martino Schivo (ma gli uomini del PD non erano solidali  con l’assessore silurato F. Boggiano?), alla promozione di Chicca Ienca come assessore al turismo. Una nuova Amministrazione ma… all’insegna della continuità….Una soluzione che ricorda gli equilibrismi spregiudicati della Prima Repubblica con buona pace di chi si aspettava il rinnovamento…
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