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LA DONZELLETTA VIEN DA VADO LIGURE

Oggi mi sento poeta

LA DONZELLETTA VIEN DA VADO LIGURE


Vado è una città in cui io con piacere vado,
là in ogni dove le aiuole curate son persin modaiole, 
dove la passeggiata fa rima con figata,
lì dove il mare s’ha da tombare.

Vado, una città in divenire dove le aiuole possono fiorire,
dove si lavora tutto l’anno ma senza affanno,
dove con braccia e testa si asfalta anche nella festa,
dove la parola occupazione svanisce con una magica pozione.

Vado è un fiore, la città da un anno è migliore,
lavora 24 ore su 24 la giunta, la gente è proprio congiunta,
chi dice che procede tutto come una lumaca o a rilento, lo disperda via il vento,
ottimismo: lo dice sempre il consigliere che mezzo pieno vede il bicchiere.

Vado dove la satira non attira ira,
là dove la libertà è senza età,
chi contesta è senza pietà, 
ma la giunta sa quello che fa.

Vado è un eden fiorito dove vive felice la moglie con il marito,
Vado la città dove il barboncino gioca lieto col vicino, 
ma se ti lagni, guai, s’arrabbiano i compagni. 

Vado è lì a due passi da te,
quasi quasi passo in via Gramsci e se trovo qualcuno mi prendo un bel the. 
Oggi mi sento poeta

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