LA DISCARICA DEL BOSCACCIO A VADO

AMPLlARE LA DISCARICA DEL BOSCACCIO A VADO
UNA POLITICA SUI RIFIUTI RETROGRADA, ANTIECONOMICA E DANNOSA
UN GUADAGNO PER ECOSAVONA E DANNI CON IL CDR

 La decisione di ampliare ancora una volta la discarica Ecosavona del Boscaccio a Vado per circa 2.000.000 di mc, con la sottoscrizione dell’accordo di programma di Regione , Provincia e Comune di Vado Ligure, ritenuta “indispensabile” dall’Assessore Marson e approvata da Regione e Comune di Vado, è una scelta in contrasto con la legislazione europea ed italiana che prevederebbe la progressiva chiusura delle discariche e l’attivazione di una efficace raccolta differenziata porta a porta senza incenerimento dei rifiuti.

In Provincia di Savona la raccolta differenziata (che eviterebbe le discariche) è “fuorilegge” ferma al 29%( 2009) mentre la Legge ha posto un obiettivo oggi di almeno il 45% e al 2012 del 65% …ma invece di preoccuparsi di arrivare almeno ai limiti di legge, Provincia e Regione insieme al Comune di Savona azionista di Ecosavona con il Comune di Vado, che non ha nemmeno sperimentato la Raccolta differenziata porta a porta come promesso, si ostinano a continuare con una politica antieconomica per i cittadini come conferire i rifiuti indifferenziati in discarica con il progetto di un impianto di trattamento dei rifiuti umidi che non sono stati preselezionati (vedi Ferrania) per produrre gas quando sarebbe molto più conveniente produrre compost di qualità come concime per l’agricoltura. In questo contesto, per eliminare la parte solida dei rifiuti si parla di “gassificazione” che nasconde di fatto l’incenerimento dei rifiuti come previsto dal Piano Rifiuti in vigore a pag. 170 e dallo stesso accordo di programma con la combustione del CDR in centrali a carbone, cokerie, cementifici ecc. estremamente pericolosa per la salute con la formazione dei fumi di diossine e metalli pesanti cancerogeni, teratogeni e mutageni.

Riteniamo inoltre la politica dei rifiuti fino ad oggi attuata dagli Enti pubblici antieconomica visto gli enormi costi delle discariche ( da 67 a 78 euro/tonnellata): per 200.000 tonnellate/anno prodotte in Provincia di Savona significa da 13 a 15 milioni di euro ogni anno pagate dai cittadini a Ecosavona.

Inoltre visto che 2 milioni di m3 di ampliamento, che Marson dichiara sufficienti per 15 anni, corrispondono a circa 2,4 milioni di tonnellate di rifiuti e quindi a 160.000 tonnellate/anno (durata 15 anni), mancherebbero all’appello circa 40.000 tonnellate /anno che guarda caso corrispondono esattamente a quelle 40.000 tonnellate/anno previste come CDR dal Piano Rifiuti e dall’accordo di programma da bruciarsi nelle centrali a carbone! Oggi Monica Giuliano del Pd di Vado (La Stampa del 4/8/2011) criticando l’ampliamento dichiara :”…non vogliamo correre il rischio che il Cdr venga bruciato sul nostro territorio”: noi le ricordiamo che sia l’ex Sidaco di Vado Giacobbe del suo stesso partito nel Consiglio di Amministrazione di Ecosavona che il Presidente della Regione Burlando, che ha approvato il Piano dei rifiuti della passata Provincia con il Cdr, sicuramente potranno darle delle risposte appropriate!IN ALTERNATIVA ALLA SQUALLIDA E OBSOLETA SCELTA DI SMALTIRE I RIFIUTI IN DISCARICHE O PEGGIO DI BRUCIARLI COME CDR PER FAVORIRE I LUCRO DI POCHI MA DANNI ALLA SALUTE DI MOLTI, RIBADIAMO ANCORA UNA VOLTA “RIFIUTI ZERO” COME ATTUATO DAL PROF. CONNETT IN CALIFORNIA CHE CON LA RACCOLTA PORTA A PORTA NON PREVEDE NE’ COMBUSTIONE DI RIFIUTI NE’ DISCARICHE. Ricordiamo che a La Spezia la raccolta porta a porta in diversi quartieri della città (15.000 abitanti) ha ottenuto una percentuale di Raccolta differenziata di ben il 75%

lInfine cosa ne è dei capitali di Ecosavona che sarebbero stati esportati nelle Isole Vergini illegalmente per evadere il fisco (vedi dossier di Savonanews)? La magistratura indaga?

Savona, 10 Agosto 2011

Dr. Virginio Fadda (Biologo)

M.O.D.A. Savona

 

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