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La crisi della spiaggia di Savona ed il porto di Vado

LA CRISI DELLA SPIAGGIA DI SAVONA
ED IL PORTO DI VADO
Su “La Stampa del 4 Aprile è comparso un articolo sullo stato di erosione della spiaggia di Savona con una foto eloquente che ne mostra le condizioni a sud del pennello del Letimbro.
L’articolo attribuisce la situazione alle conseguenze delle mareggiate invernali ma le spiagge limitrofe  delle Albisole, di Bergeggi e di Spotorno non pare abbiano subito danni.
In effetti il fenomeno erosivo è dovuto alla costruzione del molo di Capo Vado, a protezione della darsena traghetti, aggravato dalla realizzazione in corso, della grande piattaforma, che ha già provocato l’inversione del  flusso detritico (orientato originariamente verso Savona) nello intero arco Savona-Vado, tanto che il piazzale  in sponda sinistra del t. Segno, (come l’analogo  del t. Quiliano, residuo delle discariche delle macerie dei bombardamenti, che hanno consentito nel’1950 il salvataggio della spiaggia, vedi “Le spiagge della Liguria Occidentale” di cui innanzi) è ormai circondato dalla spiaggia.
Le conseguenze, sul regime delle spiagge, dello sviluppo portuale di Savona e Vado sono state previste già nel marzo 1976 con un articolo:”Il futuro delle spiagge di Savona e Albisola” di G. Berriolo. la Marina Mercantile

Negli anni ’90 si riuscì ad evitare danni alle spiagge delle Albisole convincendo l’Amministrazione Provinciale ad una azione presso L’Autorità Portuale, per evitare il previsto prolungamento di 400ml della  diga della darsena alti fondali di Savona, giudicato inutile e suscettibile di provocare seri squilibri alle spiagge.

L’Autorità Portuale promosse allora uno Studio specifico che confermò i timori e  accettò l’invito dell’ Amm. Provinciale, rinunziando al prolungamento del molo.

Per quanto riguarda la spiaggia di Savona, in un articolo di G. Berriolo della serie  pubblicata nel’93’ su “Ingegneri della Liguria” si previde che il prolungamento del molo di Capo Vado avrebbe  posto in crisi la spiaggia di Savona.

Tale Previsione è stata confermata con il “Piano della Costa” della Regione Liguria e anche con la  successiva pubblicazione, da parte della stessa di ”Le spiagge della Liguria Occidentale “ analisi evolutiva ( gennaio 2010  di G. Fierro, G. Berriolo e M. Ferrari) con la quale la Regione lanciò un allarme sulle conseguenze della costruzione della grande piattaforma del porto di Vado  e relativa diga di protezione previste dal P:R.P. di Porto Vado.

Nel Luglio del 2014,  il sottoscritto,  con una serie di lettere riservate a Autorità Portuale, Presidenza della Regione Liguria, Sindaco di Savona e Sindaco di Vado Ligure, richiamò l’attenzione delle Autorità competenti sulle conseguenze della iniziata costruzione della Piattaforma ed anche il timore che, per assicurane la funzionalità, fosse necessaria la realizzazione anche della diga di protezione ( prevista dal P.R.P.)

Non si ha notizia che sia stato affrontato il problema per verificare la fondatezza delle previsioni ed eventualmente predisporre gli interventi necessari.

L’articolo de “La Stampa” di cui sopra annunzia un pronto intervento di ripascimento che dovrebbe ripristinare la spiaggia per la prossima stagione balneare.

Purtroppo è da prevedere che  l’erosione  continuerà e, nei prossimi anni, si aggraverà,   anche a causa della progressiva costruzione della Piattaforma e aumenterà ulteriormente se, come temuto, sarà necessaria la costruzione della diga foranea che, molto probabilmente, scatenerebbe un fenomeno erosivo disastroso di ben difficile contenimento.

Aumenterà invece la spiaggia di Vado, già alimentata, negli ultimi anni, dalla erosione di quella di Savona ma con lieve vantaggio, poiché, oltre un certo limite, l’aumento della profondità non è sfruttabile, si assisterà invece (se realizzata) allo interrimento della piccola darsena prevista alla radice della piattaforma.

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