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L’ IDV di Tuvè

Savona. L’idv candida come capolista Rosario Tuvè
che ha patteggiato una condanna per firme false.
Noto per le sue gaffe (celebre e’ rimasta quella su Guido Rossa) il leader locale nonche’ assessore uscente ai lavori pubblici, e’ stato presentato nonostante quel problemino alle spalle. Sciocchezze. Il fratello, geometra del comune, e’ invece indagato perche’ ha progettato una casa, secondo i magistrati, abusiva.
A far discutere il partito è invece la candidatura di Christian Bagozzi che non è nemmeno di Savona, bensì di Finale Ligure. Non lo conosce nessuno ma ha già invaso i muri della città con la sua faccia. Il suo sponsor? Una che di campagne elettorali hollywoodiane se ne intende: Marilyn Fusco….
Savona si vota per il rinnovo del consiglio comunale e per il nuovo sindaco e l’Idv presenta come capolista il suo coordinatore provinciale, Rosario Tuvè. Ex Psdi, Rinnovamento Italiano e Margherita, Tuvè vien candidato nonostante abbia patteggiato una condanna per firme false. Ed è strano perchè per lo stesso motivo Tuvè non fu candidato alle regionali del 2010. Ancora una conferma di come nell’Idv le regole vengano applicate sempre in modo molto discrezionale e capriccioso. Per la cronaca il fratello di Tuvè, Gianfranco, un geometra che lavora part time al Comune di Savona, è indagato per abusivismo edilizio. Secondo l’accusa ha firmato il progetto per una villetta sorta dove prima c’era un capannone agricolo. 
Rosario Tuvè è ricordato soprattutto per una gaffe. Nel dicembre del 2009, quando seppe che una piazza della nuova darsena dove lui doveva andare ad abitare si sarebbe chiamata “Piazza Rossa”, in onore del sindacalista ucciso dalle Br, chiese che fosse intitolata piuttosto a Luigi Calabresi, perchè disse “sono anticomunista e non mi va di vivere in una piazza rossa”. Per rimediare dovette intervenire un furibondo Di Pietro che scrisse alla figlia di Rossa, parlamentare del Pd, che poi sbattè il telefono in faccia all’allora assessore ai lavori pubblici del comune di Savona.
Un altra gaffe di Tuvè, secondo Mario Molinari di Savona News, è stata la sua contrarietà al rimborso di 1000 euro del Comune alla Onlus, “Uniti per la salute” che aveva organizzato un convegno sui possibili danni alla salute della discussa centrale a carbone. La discussione sull’ampliamento di quest’ultima vede peraltro spaccato l’Idv, con metà partito a favore e metà contro.
C’è poi il caso Christian Bagozzi. E’ il numero quattro in lista ma ha una particolarità: non è di Savona, è di Finale Ligure e a Savona non lo conosce nessuno. Perchè candidarlo allora? Perchè così ha voluto la zarina dipietrista del posto, Marylin Fusco, la pupa del capo che come si sa è di Borgio Verezzi. Il motivo di tanta simpatia? Non si sa. Quello che è certo è che Bagozzi, classe ’71, di professione immobiliarista, sta conducendo una campagna elettorale molto aggressiva e dispendiosa e per lui si è dovuto spendere anche Franco De Simone, assessore provinciale e storico leader regionale Idv (con un lungo periodo fuori dal partito durante il quale è stato anche con “Italiani nel mondo” di De Gregorio) il quale ha stretto un’intesa con un altro vecchio della politica savonese, Giorgio Balbo, l’ex seguace del socialista Alberto Teardo, dominus della tangentopoli ligure. Balbo, prima di passare all’Udeur, è stato tra i fondatori dell’Idv a San Sepolcro. Ora dovrebbe dare il suo appoggio elettorale a Bagozzi. Insomma i vertici regionali del partito vogliono a tutti i costi l’elezione del giovane immobiliarista.
L’altro fatto significativo è l’appoggio che i gay di Savona stanno dando all’Idv. Nonostante l’ostilità di vecchi dirigenti come Vincenzo Catalano, Tuvè, spinto da una pasionaria dipietrista del posto, Vincenzina Ascanio, ha deciso di sponsorizzare la concessione da parte del Comune del congiungimento familiare e dello stato di famiglia unico ad una coppia di gay, Francesco Zanardi e Manuel Incorvaia, molto attivi sul fronte delle rivendicazioni dei diritti degli omosessuali. La sorella di quest’ultimo, non a caso, è una delle candidate dell’Idv. A convincere Tuvè però pare non siano stati motivi etici o ideologici, ma mere opportunità elettorali. La comunità gay di Savona ammonta a ben 900 persone, e si tratta peraltro di voti da strappare a temibili concorrenti a sinistra come Sel e i Verdi.
Per il resto bisogna far notare che su 32 candidati, 18 dei quali sponsorizzati dall’assessore Stefano Quaini, c’è di tutto. Dal medico che ha già detto che fa politica solo perchè vuole diventare primario, al poliziotto e al vigile del fuoco; il figlio di un esponente Idv che non si è potuto candidare perchè ha malmenato Vincenzina Ascanio che lo ha denunciato sia penalmente che civilmente. E naturalmente non poteva mancare il solito caso della madre e della figlia candidate insieme. Insomma, Idv di tutto, di più. A Savona i dipietristi sanno essere contemporaneamente anticomunisti e sponsor dei diritti dei gay, a favore dell’ambiente e della salute dei cittadini e dell’ampliamento della centrale a carbone. Un partito moderno e pronto a tutto. Perchè meravigliarsi allora se fino al 2009 sono stati tesserate nell’Idv di Savona intere famiglie di rom? Ma non era per far numero, non pensate male, era perchè Tuvè e gli altri volevano sinceramente difendere i diritti dei nomadi….
Fabrizio Colonna

da il tribuno

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