Molti elettori hanno dato fiducia, con il famoso 40% alle europee a Renzi, dopodiché, nonostante il grande potere ottenuto, il bulletto ha iniziato una progressiva caduta sia in termine d’immagine che di voti.
Le cause molte, ma forse le più palesi sono state le seguenti:
– preso da una crisi di megalomania, mentre era politicamente forte, ha voluto strafare con il referendum (forse anche in parte giusto), che ha clamorosamente perso;
– scappare dalla recente votazione su Salvini, ha dato l’impressione di una liaison con il peggiore populista degli ultimi cinquant’anni;
– quasi in tempo reale al salvataggio del cazzaro è arrivata la nomina di una sua “discepola” a presidente della più importante commissione della Regione Lombardia, fatta per indagare su quanto è accaduto durante la pandemia ancora in atto; a quanto sopra va aggiunto il continuo atteggiamento spocchioso e spavaldo da ascriversi più ad un modesto politicante, che ad un ex Presidente del Consiglio.
Detto ciò, mi pare che ne basti ed avanzi, per suggerire al bulletto di rientrare del Pd in silenzio ed in punta di piedi, in modo da tentare di salvare quanto è rimasto della sua immagine, ma soprattutto non precludere a tutti coloro che lo hanno seguito in buonafede di continuare a stare nell’agone politico (parlamentari e attivisti).
Insomma va preso atto “Italia Viva” e politicamente morta.