Come pressoché sempre avviene nel caso di tutti i comuni italiani sotto i 15mila abitanti dove è possibile collegare una sola lista al candidato sindaco, il relativo contrassegno di lista indica al proprio interno il nome del candidato alla carica di primo cittadino.
Così è per la lista di Nicola Isetta, così è per la lista di Donatella Barbano.
Così non è, invece, per la lista di Rodolfo Fersini; non è dato sapere se si tratti di una ancora sconosciuta e oscura strategia di marketing elettorale, o se, invece, si sia semplicemente preferito evitare di scrivere il riferimento a chi è sì, formalmente, candidato a sindaco, ma che ha continuamente dietro di sè a menare le danze e a gestire i tempi della campagna elettorale chi il ruolo di sindaco lo ha già ricoperto per 10 lunghi ininterrotti anni, dal 2009 fino al recente 2019, e che adesso si presenta candidato consigliere come il nuovo che avanza.
Da una parte abbiamo così il gruppo di Isetta, molto compatto e che non ha mai avuto defezioni nel gruppo consigliare, nè quando era opposizione nè quando è divenuto maggioranza; e che, dopo la delicata fase pandemica, e con il territorio comunale che ha dovuto affrontare una difficile fase di ricostruzione a seguito di due pesanti alluvioni, chiede ai cittadini di potere concludere un lavoro appena iniziato.
Dall’altra abbiamo invece Fersini unico superstite di un gruppo consigliare che, appena nato, ha dovuto affrontare le defezioni di Mara Giusto e Raffaella Orlando …vedi …. sostituite in consiglio comunale da Rognoni e Petrocca, a loro volta non più ricandidatisi, così come l’altro consigliere Brondo.
Particolarmente clamoroso fu il caso di Mara Giusto, vicesindaco con Ferrando, rieletta consigliere nel 2019 e che in consiglio comunale, malgrado il voto dei suoi concittadini, addirittura non ci mise neppure mai piede …vedi
Finito il tempo dell’ubriacatura da santini tutti i cittadini quilianesi si aspettano dal mese prossimo solo tanta tanta serietà, in particolar modo che i 13 futuri consiglieri comunali eletti, chiunque essi siano, di opposizione così come di maggioranza, onorino il loro impegno portando a compimento il mandato elettivo di 5 anni, senza cadere nella tentazione magari di scappare a godersi la pensione in qualche Stato estero, nè in quella di utilizzare il proprio ruolo come un trampolino di lancio verso cariche più ambite e retribuite.
Perché il bene di Quiliano viene prima di tutto.