Il sindaco e l’assessore alla viabilità, moderni Dedalo e Icaro, hanno orchestrato una rivoluzione viaria degna delle migliori epopee. Hanno chiuso al traffico vie strategiche, creando un reticolo di percorsi pedonali dove, un tempo, regnavano sovrani motorini scoppiettanti e automobili in doppia fila. Ora, i pedoni possono camminare indisturbati, ammirando i nuovi cartelli di divieto, che spuntano come funghi dopo la pioggia.
La sfida? Raggiungere il centro città. Avete presente il gioco dell’oca? Bene, immaginatevi una versione più intricata e meno prevedibile, dove al posto delle caselle colorate ci sono blocchi stradali e vigili con sguardi severi. Preparatevi a girare in tondo, a scoprire vicoli sconosciuti e, magari, a fare amicizia con altri automobilisti persi come voi. Le rotonde, nel frattempo, diventano punti di sosta per consultare Google Maps e riflettere sulla transitorietà della vita.
I commercianti del centro, inizialmente scettici, hanno scoperto una nuova forma di marketing: il “safari urbano”. I clienti, per raggiungere i negozi, devono affrontare un percorso a ostacoli che rende ogni acquisto un trofeo. E volete mettere la soddisfazione di arrivare alla vostra boutique preferita dopo aver schivato tre ZTL e un paio di sensi unici? Un’esperienza che neanche il Black Friday può offrire.
E non dimentichiamo i residenti, veri eroi di questa saga contemporanea. Ogni uscita dal garage è un salto nel buio, un’avventura in un mondo dove le regole cambiano ogni giorno. Alcuni hanno già proposto un’app per tracciare i movimenti delle ZTL in tempo reale, con notifiche push su nuove chiusure e percorsi alternativi. Un’idea rivoluzionaria, peccato che non funzioni senza una connessione satellitare degna della NASA.
E poi, c’è l’epopea di chi tenta di raggiungere Albisola. Un viaggio di pochi chilometri che si trasforma in un’odissea degna di Ulisse. Una volta, era questione di pochi minuti; ora, tra deviazioni, sensi unici e zone chiuse al traffico, il tragitto diventa un’impresa eroica. Gli automobilisti si scambiano leggende su percorsi segreti e scorciatoie magiche, come moderni argonauti alla ricerca del Vello d’Oro.
Nel frattempo, i giovani pittori in erba di Savona hanno trovato una nuova tela per esprimere la loro creatività: gli asfalti. Con pennelli e vernici colorate, trasformano le strade in opere d’arte viventi. Rotatorie che diventano mandala psichedelici, strisce pedonali che si tramutano in arcobaleni, marciapiedi che raccontano storie fiabesche. L’arte urbana a Savona non ha confini, e ogni passo diventa una scoperta artistica. E chi l’avrebbe mai detto che l’asfalto potesse essere così ispirante?
Il sindaco, tra un taglio di nastro e una conferenza stampa, si diletta a osservare dall’alto la città, come Zeus dall’Olimpo. Guarda le auto che si aggirano senza meta, i pedoni che avanzano trionfanti e i ciclisti che, liberi come novelli Icaro, sfrecciano nelle nuove piste ciclabili. L’assessore alla viabilità, con fare sornione, sorseggia un caffè, immaginando già la prossima mossa: magari un labirinto di siepi al posto delle strade o una rete di ponti sospesi per bypassare il traffico.
Non tutti, però, sono entusiasti di questa rivoluzione. L’opposizione, capeggiata dall’intraprendente Fabio Orsi, ha deciso di dare voce ai cittadini dissidenti. Con grande fervore e determinazione, Orsi ha lanciato l’iniziativa di raccogliere firme contro le nuove ZTL e pedonalizzazioni. Armato di penne e moduli, si aggira per le strade come un moderno Robin Hood, cercando di restituire la libertà di circolazione ai suoi concittadini. “Non possiamo permettere che Savona diventi un parco giochi per pedoni!” dichiara, tra gli applausi dei sostenitori e le risate dei passanti.
A complicare ulteriormente la situazione ci sono le agenzie esperte di viabilità, che si dilettano a dare consigli finanziati dal comune. Ogni settimana una nuova proposta, un nuovo piano, una nuova teoria su come migliorare il traffico. Cartine, grafici, simulazioni tridimensionali: tutto pur di giustificare il budget stanziato. E i cittadini, nel frattempo, osservano divertiti e un po’ perplessi, chiedendosi quale sarà la prossima trovata.
Il sindaco e l’assessore alla viabilità, mai a corto di idee, sono impegnati a lanciare annunci. Ogni settimana una nuova conferenza stampa, ogni giorno una nuova trovata. “Abbiamo un grande progetto per migliorare la mobilità urbana!” proclamano. “Ecco l’ultima soluzione rivoluzionaria!” esclamano. I cittadini, ormai abituati a questo teatrino, si domandano quanto durerà questa pioggia di promesse e quanti altri annunci saranno necessari per risolvere davvero i problemi del traffico.
Savona, con le sue nuove pedonalizzazioni e ZTL, è diventata un caso di studio per urbanisti e psicologi del traffico. Tra chi loda la riduzione dell’inquinamento e chi invoca un ritorno alla vecchia viabilità, una cosa è certa: muoversi in città non è mai stato così stimolante. E chissà, magari un giorno i navigatori satellitari avranno una modalità “Savona”, con opzioni come “Evita ZTL” o “Trova parcheggio impossibile”.
Nel frattempo, cari savonesi, armatevi di pazienza e spirito d’avventura. La viabilità a Savona è una questione di cuore e di coraggio. E mentre affrontate questo nuovo viaggio urbano, ricordate: ogni volta che trovate un parcheggio, avete vinto una piccola battaglia. E chi sa, magari un giorno potrete raccontare ai vostri nipoti di quell’epoca in cui Savona era il labirinto più affascinante d’Italia.