CUNEESE E ASTIGIANO SONO LA DISCARICA ABUSIVA DI TIRRENO POWER?
Le problematiche dello smaltimento illecito di rifiuti, siano essi speciali, siano essi vieppiù pericolosi, nonè limitato ai casi eclatanti che hanno tristemente reso famosa la cosiddetta “terra dei fuochi”, il sottosuolo di Pianura o zone limitrofe.
Esemplare è il caso, in piena fase di indagine, della centrale Tirreno Power di Vado Ligure (SV), da inizio anno al centro di un’inchiesta dai risvolti sempre più preoccupanti:
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secondo l’ipotesi al vaglio del pubblico ministero Giovanni Arena della Direzione Distrettuale Antimafia, enormi quantitativi di ceneri bianche (scarti solforosi inertizzati tramite l’apporto di calce) e nere (contenenti derivati del carbone), sarebbero state scaricate e smaltite illegalmente, interrandole in enormi crateri, scavati a cinque, dieci metri in aperte campagne nel Basso Piemonte, ovvero nelle provincie di Cuneo e Asti. Su disposizione proprio della Direzione Distrettuale Antimafia di Genova, il Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri di Genova indagherebbe per “smaltimento illecito di rifiuti” una decina di persone, tra dirigenti della centrale, titolari di ditte specializzate nello smaltimento e autotrasportatori. E tutto questo si aggiunge ai fascicoli per “disastro ambientale” e “omicidio colposo” già aperti a seguito di esposti dei comitati di residenti nei confronti della Tirreno Power, che denunciano un elevato indice di tumori e di mortalità nelle zone circostanti. A quanto pare, ad indagare su questa attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti e il loro smaltimento in Piemonte si è da poco aggiunta anche la DDA di Torino. Ho ritenuto il dovere di depositare in Consiglio regionale un’interrogazione urgente, per sapere quali sono i dati a conoscenza della Regione su quanto sta emergendo dall’inchiesta – specie considerando che il Consiglio si è recentemente dotato di una “Commissione speciale con compiti d’indagine conoscitivi per la promozione |