Inquinamento dell’aria in Liguria: luci e ombre, con Cairo Montenotte protagonista negativo

I dati diffusi da Arpal sulla qualità dell’aria in Liguria per l’ultimo anno mostrano una tendenza generalmente positiva, con un miglioramento complessivo dei livelli di inquinanti monitorati attraverso una rete di 44 centraline distribuite tra le province della regione. Tuttavia, emergono situazioni di criticità, soprattutto a Cairo Montenotte, nel savonese, che ha registrato valori di PM10 ben al di sopra del limite consentito.

Le centraline Arpal rilevano diversi parametri, tra cui biossido di azoto (NO₂), biossido di zolfo, monossido di carbonio, benzene, ozono e polveri sottili (PM10 e PM2.5). La rete è composta da:
4 stazioni nella provincia di Imperia,
14 nel savonese,
18 nell’area metropolitana di Genova,
8 nella provincia di La Spezia.

A livello regionale, quasi tutti i parametri risultano entro i limiti normativi, con poche eccezioni:
Biossido di azoto: due postazioni a Genova (corso Europa e via Buozzi) hanno superato il limite annuale medio di 40 µg/m³, rispettivamente con 48 e 41 µg/m³.
Ozono: valori sopra il limite obiettivo di 120 µg/m³ (massima media giornaliera su 8 ore) in tutte le 12 stazioni di rilevamento, con particolare concentrazione nei mesi estivi.

La provincia di Savona conta 14 centraline, ma è soprattutto a Cairo Montenotte che si concentra il problema. Nel 2024, la stazione di Villa Sanguinetti ha rilevato 8 superamenti del limite giornaliero di PM10 (50 µg/m³), un dato che, sebbene inferiore al massimo consentito di 35 sforamenti all’anno, rappresenta un’anomalia rispetto al resto della regione.

La situazione è attribuibile a vari fattori, tra cui:
L’intensa attività industriale nell’area;
L’effetto delle irruzioni desertiche che, pur non ricorrenti, amplificano il problema;
La conformazione geografica della Val Bormida, che favorisce il ristagno degli inquinanti.
Un fenomeno ricorrente e ormai consolidato è il picco di PM10 registrato durante i festeggiamenti di Capodanno. Quest’anno, 13 stazioni in Liguria, inclusa una a Savona, hanno misurato livelli superiori ai 50 µg/m³ per almeno un’ora nella notte di San Silvestro, a causa dell’uso intensivo di fuochi d’artificio e falò.
Nonostante il miglioramento generale, le criticità locali richiedono interventi mirat:
Riduzione delle emissioni industriali a Cairo Montenotte, incentivando la transizione verso processi produttivi più sostenibili.
Monitoraggio e prevenzione degli episodi di polveri desertiche, attraverso strumenti previsionali e interventi di mitigazione.
Limitazioni più rigide sulle attività inquinanti durante festività ed eventi pubblici.
La Liguria conferma un andamento positivo nella qualità dell’aria, ma episodi come quelli di Cairo Montenotte evidenziano che c’è ancora strada da fare. Un approccio integrato, che coinvolga istituzioni, aziende e cittadini, sarà fondamentale per garantire un’aria più pulita in tutta la regione.

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