Iniziata la campagna elettorale di Raffaella Paita circondata dai nostri politici. Con qualche autogol e tanto timore di essere ignorata dai media locali. |
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E’ iniziata la partita, con la presentazione della candidatura a Pietra Ligure di Raffaella Paita, il fischio di inizio è stato dato anche nella nostra provincia. Alla kermesse hanno sfilato i vari renziani della seconda ora o meglio bersaniani pentiti o più precisamente burlandiani sfegatati. Maestro di cerimonia l’ondivago Miceli (ieri con Ditullio e Berruti oggi con la Paita e domani con chi?). Tra il pubblico vari assessori regionali e la ribelle Rambaudi che non firma il documento in appoggio alla collega ma fa terra bruciata intorno ai suoi avversari. Incuriosisce la presenza dell’ex segretario PSI Li Calzi (glielo avranno spiegato quelli del PD che ora puoi diventare Presidente di Opere Sociali, anche se ci lavora tua moglie, ma non ti danno alcun emolumento?) e, finalmente torna in scena, per l’occasione, Renato Giusto ex di tutto l’arco istituzionale esistito e esistente. Ma dicevamo inizia la partita e subito la Paita si spara l’autogol: avrà il coraggio di venire a Savona dopo aver regalato ai cittadini lo sventramento di 2 quartieri interi per l’Aurelia bis? Qualche dubbio deve essergli venuto se per timore che Il SecoloXIX e La Stampa non mettessero in risalto la sua performance elettorale pare si è recata di persona nelle redazioni dei quotidiani per concordare l’articolo da pubblicare. Nel frattempo sembra sia stato avvistato Federico Berruti fare il giro della bandierina urlando goool! A proposito lo slogan della dama spezzina è: piedi per terra occhi nel cielo. Sarà meglio che gli occhi, se viene a Savona e passa per via Turati o Via Schiantapetto, li posi per terra altrimenti potrebbe finire in una voragine. O ci sta già finendo? |