QUELLO DI GENOVA RESTI UN SOGNO, MA NON DIVENTI UN INCUBO Dopo il meeting genovese di ieri dove l’AD delle Ferrovie ha illustrato i piani infrastrutturali correnti e le relative criticità ora sappiamo che fino al 2030 (e oltre) la Liguria è nei guai seri, non solo per quanto previsto, ma soprattutto per quanto non è previsto: il raddoppio Finale-Andora e la linea Savona-Torino, per non parlare della Pontremolese la cui realizzazione alleggerirebbe il 3° valico dalle merci provenienti dai Porti di La Spezia e Livorno. Genova deve quindi lavorare per accorciare i tempi innescando intense attività di lobby … |
con i salotti romani ed il governo che sta per essere varato. In questi anni si spera venga sistemato l’aeroporto, l’università e l’ospedale ad Erzelli, il cantiere navale di Sestri Ponente, la viabilità stradale di Sampierdarena e Cornigliano, incluso quella portuale di Voltri e Sampierdarena.Ma non basta, a sentire gli auspici del Presidente AdSP Signorini che di seguito illustro facendo due conti, raggela il sangue, ecco perché: 1. Situazione attuale: TEU 2.600.000, di cui 15% treno = 390.000, il resto camion 2.210.000 Questo da una idea di quale uragano di camion Genova (dalla fragilissima orografia) verrà inondata, e non solo, nel frattempo che le infrastrutture verranno terminate la percentuale via treno sarà inferiore. Ora io mi chiedo fino a che punto si voglia (ir)ragionevolmente distruggere questa sfortunata città che ha infrastrutture da villaggio Walt Disney, e nonostante le implementazioni infrastrutturali previste non è in grado di sopportare tale mole di traffico, senza contare che la quantità di TIR non diretti al porto ma in transito sulle autostrade liguri è in continuo aumento, a cui dobbiamo aggiungere quelli diretti ai traffici RO/RO (autostrade del mare, traffici di cabotaggio nazionale e Mediterraneo). Di questa mega servitù logistica cosa resta a Genova oltre le briciole? Quindi bisogna dimensionare il porto senza voli pindarici impossibili e pensare di più al bene e al futuro della città di Genova in una pluralità di settori (Sanità, Turismo, Industria 4.0, Servizi, Professioni, Crociere etc.), la qualità della vita deve tornare a crescere, la città va rimessa in sesto resa fruibile e abbellita sicuramente più curata.
Enrico Vigo da Pilotina blog
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