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Incidenti navali

Sono diventati troppi gli incidenti navali , quali soluzioni ?
Il 30/06/2012 su Shippingonline appare l’articolo a titolo “ L’INIZIATIVA” sinistri marittimi incontro a Genova presso la sede dell’ordine degli Avvocati di Genova il prossimo 5 Luglio si terrà un workshop sul tema Sinistri marittimi e coperture assicurative verso nuovi orizzonti ?
L’organizzazione del tutto è affidata alla facoltà di Economia dell’Università di Genova. Dalla lettura di presentazione e dai partecipanti l’ workshop con molta probabilità verterà su problemi assicurativi e disamina del riconoscimento del danno in caso di incidente navale quindi nell’ottica risarcitoria,ovviamente esaminando l’attuale sistema assicurativo, quindi fare il punto della attuale situazione, per poter apportare le modifiche positive .
In pari data 30/06/2012 a Londra  lo STANDARD P&I Club affronta lo stesso problema con una impronta totalmente diversa e certamente condivisibile perché esamina l’origine del problema.
Lo STANDARD P&I Club ,società di mutua assicurazione che copre gli armatori, gli operatori e i noleggiatori in caso di danni verso terzi ,lancia l’allarme : sono troppi gli incidenti navali dovuti alla disattenzione o alla scarsa coordinazione delle operazioni di bordo. Lo stesso Club ha avuto modo di constatare che il 42% degli incidenti è dovuto a collisione, il 32% dallo scontro con oggetti fissi o galleggianti come boe , banchine, frangiflutti, ormeggi, gru, mentre il 15% durante la messa a terra , il 16% incidenti sotto manovra dei piloti.
Soltanto occasionalmente le cause degli incidenti sarebbero dovute a problemi tecnici o guasti meccanici .
Nella fase di disamina dell’intero problema è stato fatto presente anche che i sinistri potrebbero avere origine a causa di una scarsa preparazione dei piloti o del capitano, per la mancata capacità da parte dell’equipaggio di monitorare le operazioni di bordo mentre la nave è in movimento o per una combinazione di entrambi gli elementi. Alcuni mesi orsono in occasione dell’incidente Concordia avevo scritto un breve articolo portando a conoscenza dei lettori alcuni dati sconosciuti a molti e che ora ripropongo:

 Incidenti navali

Il sottoscritto è un marittimo in pensione e non intendo sollevare alcuna opinione in merito all’assurdo incidente del “Concordia”

Vorrei intanto portare a conoscenza dei lettori, da una ricerca fatta alcuni anni orsono, la pubblicazione di un rapporto.

L’agenzia Europea per la sicurezza marittima (EMSA) in un suo rapporto ha reso noti i dati degli incidenti marittimi avvenuti nelle acque europee durante l’anno 2007.

Dal rapporto si evince un netto aumento degli incidenti rispetto all’anno 2006. Gli incidenti totali sono stati 715 ed hanno coinvolto 762 navi mentre nel 2006 si erano verificati 505 incidenti che avevano coinvolto un totale di 535 navi. Secondo questo rapporto nelle acque europee nel 2007 si sono avute:

N° 55 navi affondate;

– N° 197 navi incagliate

– N° 304 navi che hanno sofferto una collisione o un urto;

– N° 91 navi che hanno sofferto incendi ed esplosioni;

– N° 115 navi che hanno sofferto incendi non classificati.

Per un totale di 762 navi coinvolte in incidenti nelle sole acque della Unione Europa.

Il 68% di questi incidenti è avvenuto nel Mar Mediterraneo e nell’Oceano Atlantico , il 15% nel Mar Baltico e il restante 17% nel Mar Mediterraneo e nel Mar Nero.

Nel 2008: numero complessivo degli incidenti segnalati sono 1037 di cui gravi 360 con grave inquinamento 36.

Come si può notare c’è un incremento degli eventi molto notevole ed impressionante e quindi penso sia doveroso chiedere l’opportunità in primis di rivedere l’intero comparto a partire dalla formazione del personale , il regolamento e disposizioni per la navigazione, indubbiamente eliminare tutte quelle forme assurde e non previste dal codice marittimo ( una nave non si inchina se lo fa è solo per ragioni tecniche) tutti coloro che vogliono diventare ufficiali di marina un requisito importante è anche quello di avere un onore da rispettare, quell’onore che è stato infangato.

Riccardo Ciccione

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