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In attesa delle elezioni, da i Mugugni di Celle Ligure

Mancano poche ore al voto ed è arrivato il momento di tirare le somme, il mio parere critico è certamente personale, ma se vi può interessare eccolo qua, come sapete non ho “peli sulla lingua” quindi parlo anche per quei cellesi che non hanno il coraggio dire le cose che scrivo, ma che mi seguono e hanno mostrato di condividere le mie opinioni.
Parliamo delle ben 5 liste che si contenderanno la gestione del Comune di Celle, vincendo una fraccata di mugugni.
Speriamo che chi vincerà vinca largamente perché sarebbe triste far andare in Comune una minoranza a causa della frammentazione del voto.
Sono stato accusato di non parlare male della Lista Idea Comune, ma del resto non ci sono I motivi per cui io dovrei farlo, il candidato mi ha dato invece dato una buona impressione, anche se si rivolgono solo prevalentemente a una parte di lettorato, quella di centrosinistra, un area che si sforza sempre di rappresentare tutti magari a volte disattendendo le aspettative dei propri elettori. Ma meno male che in un mondo dove si vuole rendere tutto esclusivo per i più abbienti c’è ancora chi rappresenta l’area popolare. In questa coalizione ci sono esponenti che fanno storcere il naso a chi non voleva vedere neanche un solo ex appartenente delle correnti che hanno governato Celle per anni.
Il loro programma però non si discosta molto da quello delle liste che l’hanno preceduta negli anni, rimango perplesso della volontà di fare ulteriori investimenti a difesa dell’arenile temendo interventi costosi, inefficaci e inutili, ma staremo a vedere cosa decideranno gli elettori e nel caso dovessero uscire vincitori, non precluderei un dialogo più costruttivo di quanto è stato con le precedenti amministrazioni.
Per quanto riguarda la Lista Un altra Celle di Silvia Simoncelli, ho apprezzato le idee, i candidati e il programma, ma non si può non tener conto della provenienza della lista stessa, ovvero dal gruppo di potere regionale i cui esponenti hanno dimostrato di essere più legati al Presidente Toti rispetto al loro territorio di provenienza, Il Presidente più domiciliato di sempre ha creato un solido sistema di potere che ha colonizzato gran parte dei comuni della nostra regione a cui i rappresentanti della lista stessa sono senza dubbio subordinati, lo si vede anche dalle bocche cucite sul tema del rigassificatore, un progetto fortemente degradante per il territorio savonese e portato in esso proprio dal Presidente Toti.
Questo non significa che i sindaci dell’area Totiana non si siano rivelati capaci, anzi tutt’altro e le cose andavano benissimo fino a quando il Presidente ha cominciato a riservare il savonese a discariche, miniere di titanio e navi gassiere.
Per quanto riguarda la Lista di Beltrame, si tratta di una lista in grado di mandare in consiglio comunale prevalentemente commercianti e balneari, che di certo farebbero una certa difficoltà a rappresentare tutti mantenendo una certa imparzialità in merito alle decisioni legate a quei settori e Celle è di tutti, non solo di chi si sente in condizione di intesatarsela perchè la vive nei posti in prima fila di negozi e spiagge.
Parliamo poi delle barriere soffolte, uno dei progetti che viene addirittura messo nel programma da questa lista, che oltre a essere potenzialmente inutile e decisamente irrazionale nei costi, nasconde anche una certa pericolosità ambientale per via dell’alterazione della flora e quindi anche della fauna marina e per via di quello che di solito accompagna queste operazioni in cui molte quantità di materiale terroso sono riversate in mare per arrivare alla collocazione delle barriere per via terrestre. Vi ricordate il materiale per collocare in posizione le rocce per moli usati dalla ditta Co For per il pennello dei Piani? Conteneva ingenti quantità di Cromo esavalente da allora in molti hanno notato che la flora marina è diventata più povera, i mitili sono addirittura scomparsi.
Veniamo alla Lista Aria Nuova della maggioranza uscente che ha deluso sempre di più man mano che il tempo trascorreva poichè è sorto un muro (di cemento) con i cittadini e tutte le decisioni sono sembrate arbitrarie e provenienti da un oligarchia decisa a stroncare ogni contestazione. Massimo riserbo su tutto, studi di querele, minacce di querele e ricorsi al TAR usati per sostenere a oltranza le proprie controverse ragioni (ad esempio quei volumi che sulla carta non sono variati significativamente, ma visivamente non si direbbe proprio) e i propri inequivocabili torti (lo svincolo alberghiero se non c’è, non c’è! E fai ricorso?).
Anziché con risorse erariali lo avreste fatto con i soldi vostri ricorso al TAR già perso o uno studio con il miglior avvocato penalista di Genova (che ora difende Aldo Spinelli) su delle querele inprobabili?
Che impressione pensavate di dare quando a soli 40 giorni dalle elezioni avete approvato una delibera con il cambio di oneri urbanistici e destinazione d’uso del fabbricato in costruzione alle colonie Bergamasche per cui l’Hotel a si trasforma in 29 appartamenti? Alla “cerimonia in articulo mortis” partecipano anche gli operai del cantiere, assieme al costruttore appena iniza la votazione. Emerge il leggerissimo sospetto che per loro, chissà perchè, sarebbe stata una tragedia il rinvio della decisione a dopo le elezioni. Chiediamo spiegazioni sul “clima” che ha portato a questa delibera ma come al solito nessuna risposta.
Solo alcuni giorni dopo il progetto delle colonie Berganasche sale alla ribalta delle cronache nazionali per l’inchiesta della Procura di Genova su Giovanni Toti e Aldo Spinelli.
Veniamo quindi alla mia scelta di voto.
Quale cittadino che per anni ha sperato in una ribellione non salterebbe sul Tram di Luigi Bertoldi, solo per sognare una Celle dove in Comune per I costruttori e speculatori finanziati da miracoli bancari pronti ad arricchirsi, viene costruita una porta girevole tipo Ikea che li spara automaticamente fuori dalle balle.
Sono convinto che sia una grande possibilità che I cittadini cellesi hanno per cambiare classe politica nella maniera più radicale possibile.
I numeri delle elezioni 2019 ci dicono chiaramente che la maggioranza dei cellesi opta per il cambiamento quando ne ha una possibilità:1333 voti sono stati dati alla lista Zunino, 1650 voti sono andati ad Aria nuova da parte dei cittadini che non volevano riconfermare la continuità Remo/Renato/Remo, una continuità che è ancora presente in diverse proposte politiche e che in molti riconosceranno.
Quel tentativo di voltare pagina del 2019 era stato reso possibile dalla rinuncia a candidarsi di Luigi Bertoldi con una terza lista che avrebbe favorito la lista di Remo Zunino. Ma non è potuto essere un completo cambiamento, visto che la continuità con il passato era per forza di cose dietro l’angolo essendo il leader di Aria Nuova presente da decenni in maggioranza e sul tema edilizio è ripresa la cementificazione con tutti gli onori e gli scandali tradizionali cellesi.
In queste elezioni Luigi Bertoldi non ha voluto e non ha potuto farsi da parte lasciando I giochi ai soliti mestieranti della politica, ingolositi dalla possibilità di rivedere le proporzioni dei consensi dopo un quinquennio in cui chi era al potere non ha saputo rappresentare i cittadini.
Luigi Bertoldi ha presentato una lista con dei candidati che si presentano con l’esclusivo scopo di proteggere il paese e rinnovare la politica della cittadina, avendo la quasi totalità di essi già raggiunto I più elevati traguardi nella vita.
Ha dato questa ulteriore possibilità rivolta a quella stragrande maggioranza delle 1650 persone che hanno votato Aria Nuova a scatola chiusa per non dare il voto al vecchio sistema di potere.
Si pensa che quei cittadini che vogliono davvero voltare pagina punteranno sulla Lista di Luigi Bertoldi che intende distaccarsi dai gruppi sia dal sistema politico cellese che di quello varazzino.
Se io e Bertoldi non abbiamo avuto ragione non ci sarà più un altra possibilità del paese per iniziare un nuovo futuro, mentre per rimanere nel passato avrete sempre abbondanti possibilità di qui in avanti ogni 5 anni.
Paolo Torrielli da  Mugugni di Celle Ligure
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