A seguito della decadenza della consigliera Romagnoli, abbiamo dovuto procedere a rieleggere il vicepresidente del Consiglio comunale, che per prassi spetta alla minoranza. Noi abbiamo convintamente appoggiato Daniela Giaccardi, che fin dall’inizio del mandato ha dimostrato con i fatti di lavorare per l’interesse della città, prendendo iniziative, depositando atti e richieste di commissione su diversi temi. La sua autocandidatura, di tutto rispetto, è segno anche di coraggio e di responsabilità: metterci la faccia è sempre sinonimo di serietà. Purtroppo hanno prevalso vendette personali e dispetti, motivo per cui alla fine l’intera opposizione è risultata “spaccata” portando all’elezione di Luca Aschei.
Alla fine del secondo scrutinio, quello decisivo, è però andata in scena una confusione totale: nessuno dei consiglieri, degli assessori, nemmeno il Sindaco e il Presidente del Consiglio, si era accorto che la votazione era valida e si stava procedendo, peraltro a seduta non ancora riaperta, a una terza votazione, dove la maggioranza, per risolvere lo stallo (che in realtà non era tale) aveva optato per votare il dott. Angelo Schirru. Curioso come, senza il mio intervento per evidenziare che in termini di Statuto la seconda votazione fosse valida, nessuno della maggioranza volesse votare per Daniela, perché collega di gruppo di Fabio Orsi e perché aveva incassato l’appoggio di Lega e M5S. Per la maggioranza meglio invece votare con Cambiamo e FdI, segno che l’asse PD-Vaccarezza regge sempre e comunque: per loro fortuna questo passaggio è venuto meno con la riconosciuta validità del secondo scrutinio e quindi con l’elezione a Vicepresidente del Consiglio di Aschei.
In chiusura di seduta, veniva discussa la mozione promossa da Fabio Orsi e sottoscritta da (quasi) tutta l’opposizione per riaprire almeno corso Italia. Le arrampicate sugli specchi di maggioranza, assessore Becco e Sindaco ce le possiamo risparmiare, interventi intrisi di slogan, di retorica, di propaganda, ma lontanissimi dalla realtà dei fatti.
Inutile dire che si vogliono togliere le auto dal centro se ai cittadini non si offrono servizi di mobilità efficienti in termini di costo e tempo, inutile dire che si è vivacizzata la città se assistiamo a zone completamente abbandonate, nemmeno asfaltate, lasciate nel degrado e nello sporco. Inutile dire che servono dati per poter valutare se le chiusure sono state efficaci, se i dati non sono stati raccolti e analizzati precedentemente e quindi rendendo impossibile un confronto ex ante ed ex post.
L’unico dato evidente che abbiamo è che la situazione della viabilità sul centro e su corso Mazzini, già critica prima, è ulteriormente peggiorata. Su questo tema non molleremo mai, anche se ci dovranno volere tutti gli anni restanti e attendere le future elezioni del 2026: quelle vie vanno riaperte senza se e senza ma.
Curioso infine il comportamento di un consigliere di maggioranza, che esce dall’aula non appena si inizia a discutere la mozione per poi mandare una nota stampa per invitare i suoi colleghi alla “riflessione”, mandata e pubblicata dopo che ormai il voto era stato espresso: spiace che un consigliere comunale, peraltro anche di giovane età, abbia timore a metterci la faccia con un voto, con un intervento in aula. Scappare dall’aula ed esprimersi dopo a mezzo stampa significa non assumersi responsabilità politiche, fare il Ponzio Pilato. Tanti di noi lo hanno fatto, anche andando contro i presunti vertici o in contrasto con scelte regionali o nazionali: perché la faccia è nostra e alla faccia le persone devono associare azioni, fatti, responsabilità.
Oggi almeno i savonesi sanno chi ha chiuso le vie e chi le vuole riaprire, con dei voti chiari e palesi, magari chi in maggioranza andava a dire di essere contrario e che era colpa della giunta, dovrà fare i conti con il proprio voto espresso.
Manuel Meles da FB