GENOVA- SAVONA IN TRENO
Esco trafelato dall’ufficio, sono in ritardo, devo prendere il treno, il solito treno. Vado in stile corsa da “runner” alla Clinton dei tempi migliori, arrivo in stazione al limite ma con rammarico vedo che segnalano la soppressione del mio treno, delusione, poi il ritardo di 15 minuti, speranza, poi di 20, tristezza, poi di 15, disillusione. Scelgo allora di prendere il primo treno che parte in orario, dopo venti minuti, ma arriva in ritardo. Amarezza.
Come possiamo pensare di fare grandi opere quali TAV, ponti e quant’altro se non riusciamo a migliorare la qualità della vita con le necessità quotidiane: lì dobbiamo investire.
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