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Il Sindaco Russo e la risposta stizzita alla lettera dei commercianti di via dei Mille

Alla lettera di Natale inviata dai commercianti di via dei Mille, che osano lamentarsi di una viabilità che ha trasformato la loro strada da arteria pulsante a vicolo cieco, il Sindaco risponde con la consueta presunzione regale. Una presunzione che ormai si ripete spesso persino durante le sedute del Consiglio.
“Sono sorpreso dal tono e dagli argomenti della lettera,” dichiara con fare severo, mettendo subito in chiaro che il problema non è la sostanza delle critiche, ma il coraggio di averle espresse pubblicamente. Prosegue, stentando a credere alla “diminuzione del lavoro” lamentata dai commercianti, come se il crollo degli incassi fosse un’invenzione o un capriccio. Evidentemente, la realtà è un dettaglio trascurabile quando si può vantare a memoria gli incontri (inutile specificare quanto inconcludenti) organizzati “prima e dopo” la grande riforma della viabilità.
Ma il vero colpo di classe arriva con la sua indignazione per il biglietto sarcastico pubblicato sui giornali. “Un’evidente provocazione,” tuona. Certo, perché è risaputo che solo il Sindaco può scrivere ai giornali, e sempre per autocelebrarsi! I commercianti, invece, dovrebbero limitarsi a sopportare in silenzio, anche quando la loro sopravvivenza economica è messa a rischio.
Intanto, i commercianti non si sono limitati all’ironia. Hanno fornito dati concreti: “C’è un netto calo di passanti e veicoli. Prima questa era una strada viva, ora siamo tagliati fuori da tutto. Nei primi giorni abbiamo perso il 50% degli incassi; ora, se va bene, siamo al -35%.” Numeri che parlano da soli, ma evidentemente non parlano la lingua del Sindaco, troppo impegnato a giudicare come “tempo sprecato” la stesura della lettera e la raccolta firme.
“Potevano chiedere un incontro,” dichiara, come se i tanti incontri già avvenuti, pubblici e privati, non fossero stati altro che passerelle inutili. Perché si sa: l’ascolto di questa giunta è una formalità. I cittadini possono esprimere opinioni, certo, ma tanto non sono vincolanti. Un dettaglio che il Sindaco e la sua corte considerano quasi un vanto.
E sulla trasformazione di via dei Mille in un deserto? Nemmeno una parola. Sorvola con nonchalance su un fatto evidente a tutti: la strada è ormai un luogo fantasma. Il passaggio pedonale è solo un ricordo, e i commercianti assistono impotenti al crollo delle loro attività. Leggendo la lettera di risposta del Sindaco, non si può che constatare la mancanza di empatia e di un minimo di autocritica. Un bagno di umiltà sarebbe l’ideale, ma sembra un miraggio.
Oggettivamente, basta fare due passi in zona (o per tutto il centro cittadino, in generale) per avere la percezione di una città che si sta spegnendo. I negozi chiudono con una frequenza sempre più inquietante, lasciando dietro di sé una scia di desolazione e sconforto.
Ai commercianti non resta che una certezza: la giunta non cambia idea, nemmeno davanti all’evidenza. Un augurio, dunque, al nostro primo cittadino: che possa continuare a ignorare i problemi reali con lo stesso zelo con cui difende il proprio ego. E chissà, forse il prossimo Natale sarà lui a scrivere una lettera ai commercianti… per scusarsi. Ma su questo, non tratteniamo il respiro.

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