Savona, città dei record. Ma solo di fallimenti.
Ormai non si contano più le “perle” dell’attuale amministrazione: in un crescendo wagneriano di disastri, la giunta guidata dal sindaco Russo sta inanellando una serie di fallimenti che farebbero impallidire persino la mitica Corazzata Potëmkin (quella di Fantozzi, si intende). Il sindaco ha fatto poker. Ma non di successi, bensì di flop clamorosi, da lasciare senza parole anche i più indulgenti osservatori della politica locale.
Primo Flop: Viabilità al contrario
Cominciamo dalla viabilità. Le pedonalizzazioni? Sì, ma rigorosamente nelle strade sbagliate. I tagli ai mezzi pubblici? Puntuali come un orologio svizzero. Basta aspettare il piano industriale di TPL. Il risultato? Una città congestionata, cittadini esasperati, vie pedonalizzate deserte e strade principali intasate dal traffico.
Secondo Flop: Capitale della cultura… ma solo in PowerPoint
Poi c’è stata la corsa — si fa per dire — al titolo di Capitale della Cultura. Un concorso importante, prestigioso… ma affrontato con la stessa efficacia di un selfie sfocato. Un investimento economico significativo, fiumi di parole, presentazioni in PowerPoint pieni di sogni, e poi? Una sconfitta annunciata, accettata con l’entusiasmo di un tapiro d’oro. Ma ci hanno assicurato che i progetti si faranno comunque. Sì, come no. Aspettiamo fiduciosi.
Terzo Flop: Stadio o rudere?
Lo stadio comunale cade a pezzi, letteralmente. Il degrado ha raggiunto livelli così alti che è dovuta intervenire direttamente la Regione: un po’ come quando chiami la nonna a mettere ordine nella cameretta del nipote adolescente. E Savona, che vanta una storia sportiva rispettabile, si ritrova con un impianto che sembra uscito da un film post-apocalittico.
Quarto Flop: Raccolta rifiuti, raccolta proteste
E infine, il colpo di grazia: la nuova raccolta rifiuti. Doveva essere la svolta ecologica, epocale secondo il Sindaco, la rivoluzione della nettezza urbana. Invece è una rivoluzione… al contrario. I cittadini non ci stanno capendo nulla, i bidoni spunteranno come funghi, i marciapiedi si trasformeranno in slalom per sacchetti erranti. Il caos regnerà sovrano. E il 1° aprile — non è uno scherzo, anche se sembra — i savonesi saranno in piazza a protestare. Chissà se almeno in quell’occasione verrà raccolta… un po’ di autocritica.
Il consenso? Un lontano ricordo
E pensare che all’inizio del mandato la Giunta Russo poteva contare su un consenso solido, quasi invidiabile. Ora? Siamo più vicini al fondo del barile che ai sondaggi favorevoli.
Ma tranquilli, manca ancora tempo alla fine del mandato: c’è spazio anche per una cinquina.