Il Sindaco Caprioglio risponde a Mattia Zunino

Il Sindaco di Savona Ilaria Caprioglio risponde alla lettera aperta del
segretario nazionale dei Giovani Democratici, Mattia Zunino.
Caro Mattia,
ti ringrazio per la lettera aperta piena di spunti e riflessioni. Non nascondo una certa sorpresa (in positivo, s’intende), nel notare che il segretario nazionale dell’organizzazione giovanile del Partito Democratico, in un Paese in cui la disoccupazione tra i giovani è quasi al 40%, abbia a cuore argomenti quali la piscina vecchia, il giorno di chiusura della biblioteca o il citofono dell’ex assessore Martino. Questa attenzione alla nostra Città merita un plauso e, al tuo testo d’altri tempi – per stile, lunghezza e garbo – rispondo volentieri. Tu parli di …
 “narrazione” fin dall’inizio e, mi spiace deluderti, sbagli bersaglio: vedi, caro Mattia, cose come lo “storytelling” e altre strategie comunicative care al tuo Segretario Matteo Renzi – che recentemente non gli hanno portato molta fortuna – non ci appartengono. La nostra Amministrazione Comunale non ha alcunché da nascondere e, fin dal primo giorno, abbiamo voluto mostrare al pubblico la reale situazione del bilancio comunale. Quella sì, fino a qualche mese prima, ben poco chiara e sconosciuta ai cittadini – ma non ricordo lettere aperte sull’argomento, da parte tua o di tuoi colleghi. Mai mi sono permessa di definire le precedenti amministrazioni “male assoluto”, ma ci siamo limitati a mostrare l’attuale situazione delle casse comunali. E qui, la comunicazione, c’entra ben poco: si tratta di numeri, che in nessun modo si possono manipolare o fraintendere. Credimi, avrei preferito trovare una situazione più sana, senza la spada di Damocle dei derivati, senza il claim della Deutsche Bank, senza i 14 milioni di euro da recuperare. Come si è arrivati a questa situazione? Il dibattito sul passato, le valutazioni critiche e altre considerazioni le lascio volentieri ad altri – a me, oggi, interessa pensare al presente e al futuro, amministrare una Città con le poche (pochissime) risorse a disposizione e trovare soluzioni.

Non so come funzionasse con gli amministratori precedenti – forse tu hai maggiori contatti con loro – tuttavia dubito che le giunte del passato si siano mai trovate a sostenere i costi delle trasferte a spese proprie, a tagliare lo staff da quattro a una persona part-time, o a fare altre scelte sofferte che condizionano il lavoro quotidiano di una Amministrazione. Ma vedi, caro Mattia, è proprio su un punto essenziale che, a mio avviso, si sbaglia la tua valutazione. Perché delle nostre decisioni, dolorosissime, ci assumiamo la responsabilità ogni giorno, ogni ora, ogni minuto in cui ci confrontiamo con i cittadini di Savona – e sfido a trovare un’Amministrazione operativa e disponibile all’ascolto tanto quanto la nostra, sempre raggiungibile via telefono, SMS, Whatsapp, e-mail, Facebook e social network. Mai ci siamo permessi di scaricare la responsabilità delle nostre azioni su altri. Tuttavia, ci teniamo sempre a ribadire, vogliamo evidenziare che queste scelte, queste azioni, sono una inevitabile conseguenza della situazione che abbiamo trovato al momento dell’insediamento. È un ragionamento necessario, perché è giusto che noi ci assumiamo le nostre responsabilità, ma è altrettanto giusto e obbligatorio che chi ha amministrato la Città prima di noi – e potrebbe essere chiunque, si chiami Berruti, Martino, Ruggeri, Zunino, Pippo, Pluto o Paperino – si assuma le proprie.

Qual è l’avvenire della nostra Città? Anche se di giovane età, mi sembri abbastanza preparato politicamente per capire che un Sindaco e la sua squadra, una volta insediati, hanno da portare avanti un programma amministrativo. Lo si può condividere o meno, ma quello è il programma che i savonesi hanno premiato in campagna elettorale – e che noi porteremo avanti, nel corso del mandato. Siamo consapevoli che sarà difficile portare a compimento tutti i punti inseriti in elenco – anche per colpa delle “catene del passato”, ovviamente – ma ci proveremo, con l’impegno che ci ha caratterizzato finora: tra cinque anni, i cittadini avranno l’opportunità di esprimere un giudizio sul nostro operato. Anche se una certa parte politica si era abituata a fare il bello e il cattivo tempo in città, o di considerare gli enti pubblici e le società partecipate come una estensione del congresso di partito, noi crediamo nella democrazia e nella logica dell’alternanza.

Su una cosa la pensiamo esattamente all’opposto, caro Mattia: l’ascolto ai cittadini. Forse in questi ultimi mesi i tuoi impegni istituzionali ti hanno tenuto al di fuori di Savona e hai pertanto avuto una percezione diversa dell’effettiva situazione sul territorio. La nostra Amministrazione sta facendo da mesi sforzi immani per coinvolgere la popolazione, anche con iniziative senza precedenti. Un esempio su tutti?

Il lavoro svolto dal Vice Sindaco Massimo Arecco con il progetto di riqualificazione di via Nizza, o per l’operazione Crescent II, con incontri pubblici con i professionisti, con la cittadinanza, con gli stessi Consiglieri Comunali. Non ricordo, in passato, iniziative simili, per far partecipare, coinvolgere e ascoltare i cittadini su questioni importanti. Inoltre, ci tengo a ricordare che, in materia di trasparenza, la nostra Città è diventata caso di studio a livello nazionale proprio perché la nostra Amministrazione Comunale è stata tra le poche, in Italia, a portare avanti il protocollo “Sai Chi Voti” per le nomine nelle Società Partecipate e negli enti di secondo grado. Io stessa, così come gli Assessori, abbiamo incontrato centinaia, migliaia tra singoli cittadini, associazioni, realtà pubbliche e private in questi mesi, proprio perché abbiamo voluto improntare l’azione amministrativa sull’ascolto e non sulle decisioni prese in cima a una torre d’avorio o, peggio, in una sede di partito, magari a Savona o a Genova. E, proprio per prendere in considerazione due esempi da te citati, come la Biblioteca e la Piscina, ci siamo preoccupati di ascoltare le parti in causa. Ma è proprio su questo punto che spero di smentirti: capisco che tu possa aver conosciuto, in vari posti d’Italia e magari anche da queste parti, un modo di fare politica di amministratori un po’ autoritari che non ammettono contraddittorio. Non è il nostro caso, perché l’arroganza non ci appartiene: e proprio per questo vorrei rivelarti che sia sulla piscina che sulla biblioteca siamo al lavoro, già da tempo, per trovare soluzioni alternative. Non le migliori per noi, ma le migliori per la Città. Un passo in avanti che spero apprezzerai, a conferma che i savonesi, per noi, vengono prima di ogni altra cosa.

Caro Mattia, non so come funzionasse negli ultimi anni di governo PD, quelli che tu rimpiangi così tanto. Ma il citofono di Palazzo Sisto è attivo, dal 20 giugno scorso, e da quel giorno non ha mai smesso di funzionare, né ha mai respinto qualcuno. Non ho bisogno di fingere di essere al telefono per non rispondere ai cittadini per strada. Non mi trincero in nessun palazzo, e trovo proprio nei cittadini di Savona, quelli che incontro ogni giorno, nei loro occhi e nello stupore quando affermano “ma è la prima volta che vediamo un Sindaco partecipare a questa iniziativa”, la forza per andare avanti e consegnare ai nostri figli – proprio quei giovani che anche tu rappresenti – una Città più bella di quella che abbiamo trovato qualche mese fa. Il progetto c’è, ed è quello che hanno scelto i Savonesi a giugno. I bravi scalatori ci insegnano che le grandi vette si conquistano un passo alla volta, senza fermarsi mai: il primo passo era sistemare i conti, con il piano di riequilibrio e le scelte dolorose di cui sopra. I prossimi passi saranno quelli di ristabilire una governance della Città, e traghettarla nel domani. Una sfida alla quale non mi sottraggo e che sarò lieta di condividere con chiunque creda in un futuro migliore. Compreso tu, se lo vorrai.

Un caro saluto e buon 2017.

Ilaria Caprioglio Sindaco di Savona

Condividi

Lascia un commento