Savona, 2 gennaio 2025 – Esattamente un anno fa, il 2 gennaio 2024, il Tribunale di Savona depositava le motivazioni della sentenza che ha assolto i vertici di Tirreno Power dall’accusa di disastro ambientale e sanitario….LEGGI…
A un anno di distanza, la vicenda giudiziaria sembra essere entrata in un preoccupante silenzio, priva di aggiornamenti sui possibili sviluppi del ricorso e sull’eventuale secondo grado di giudizio. Un silenzio che non ha trovato spazio nei media tradizionali né online.
La sentenza, già di per sé complessa, aveva sollevato interrogativi sulla capacità della prova scientifica di superare il ragionevole dubbio. Il Tribunale, presieduto dal giudice Francesco Giannone, aveva smontato le tesi accusatorie puntando su limiti metodologici degli studi presentati dall’accusa, dalla difficoltà di accertare un nesso causale tra emissioni della centrale e danni alla salute pubblica, alla presenza di numerose fonti di inquinamento nella zona.
Questi aspetti hanno portato all’assoluzione degli imputati perché “il fatto non sussiste”. Tuttavia, il fatto che, ad oggi, non vi siano notizie sul ricorso in appello apre nuovi interrogativi. Il ritardo nell’avanzamento del procedimento non solo rallenta il percorso verso una giustizia definitiva, ma rischia anche di spegnere l’attenzione su un caso di fondamentale importanza per l’ambiente, la salute pubblica e la responsabilità aziendale.
Il vuoto informativo: una scelta o una dimenticanza?
Sorprende come nessun giornale – né cartaceo né online – abbia evidenziato questa anomalia temporale. Dopo un processo che ha catturato l’attenzione di opinione pubblica, politica e comunità scientifica, sembra che il tema sia scivolato nell’oblio mediatico. Un ritardo del genere, in un caso tanto rilevante, dovrebbe essere oggetto di monitoraggio costante, ma la cronaca ha preferito spostarsi su argomenti più immediati o sensazionalistici.
Domande Aperte
Il silenzio intorno alla vicenda solleva questioni cruciali:
- Quando sarà fissato il secondo grado di giudizio?
- Che cosa comporta per la comunità savonese e per il paese un ritardo così lungo nel corso della giustizia?
- Perché manca una pressione pubblica e mediatica su questo tema?
Se la giustizia si nutre di tempi ragionevoli e di trasparenza, il caso Tirreno Power rischia di diventare un esempio di come il sistema giudiziario e informativo possano fallire nel tenere alta l’attenzione su questioni che riguardano il bene comune.
Un anno è passato dal deposito delle motivazioni, ma la storia della centrale termoelettrica di Vado Ligure e Quiliano non può concludersi in un limbo. Serve chiarezza, e serve subito. Non è solo una questione giudiziaria: è una questione di giustizia.