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Il PORTO

Il porto è uno spazio di mare protetto dove le navi possono sostare con sicurezza al riparo delle onde e dalle correnti , compiere le operazioni di sbarco e di imbarco dei passeggeri ,rifornimenti e riparazioni. Oggi è fuori discussione che l’attività portuale deve essere comunque gestita nel migliore dei modi con un organismo che molto consapevolmente faccia emergere la parte più positiva delle capacità lavorative e che possa competere anche con realtà al di fuori dell’Italia. Purtroppo oggi, come ieri, la competizione viene fatta fra i nostri porti infatti questo fare ognuno per se è stato calcolato che arrechi un danno pari a 12 miliardi l’anno al sistema delle imprese. Come si può permettere che nella classifica dei vari importanti porti c’è né uno italiano che batte bandiera estera e che movimenta 440 milioni di tonnellate annue di merci che partono e arrivano in Italia ma non passano per essa ma bensì per i porti del Nord Europa più efficienti ed affidabili . Non è mai stata combattuta la burocratizzazione portuale in Italia infatti sono necessari 70 documenti di controllo da sottoporre a 5 enti per le procedure d’arrivo! E’ fuori di discussione e a detta di molti la legge N°84 del 29/01/1994 è stata un’ ottima legge (personalmente mi fa molto piacere), entrata in vigore in un momento in cui l’Italia ne aveva bisogno per poter operare ad un livello superiore da poter fronteggiare e rendersi possibilmente competitiva con porti esteri ,purtroppo in molte occasioni non è stata applicata oculatamente da parte di Presidenti nominati non propriamente secondo i dettami della legge stessa (art.8 L.84/94 come modificato dall’art.6 del D.L. 136/2004). A questo punto inviterei esperti del settore a prendere in considerazione quanto segue : 1) Maggiori poteri decisionali in capo al Presidente dell’Autorità Portuale e nuovi e più snelli criteri di nomina ,ma sempre con caratteristiche tecnico amministrative consone al compito. 2) Riduzione drastico delle Autorità Portuali su base “meritocratiche” e creazione di “bacini portuali” coordinati nell’ambito di un piano nazionale sulla portualità 3) Snellimento degli organi delle A.P. ed eliminazione degli attuali conflitti di interesse nella loro composizione. 4) Attribuzione alle A.P. di funzioni imprenditoriali al di fuori dell’area portuale(partecipazione ad investimenti strategici utili allo sviluppo del porto nel suo insieme) da realizzarsi attraverso una autonomia e separata società di “scopo”aperta al mercato,essendo chiaro che , in ambito portuale ,spetta alla AP il ruolo di Autority indipendente di regolazione delle attività svolte dei privati. 5) Revisione / chiarimento delle procedure di assegnazione dei terminal portuali,oggi regolata dall’art.18 della legge 84/94 in termini inadeguati/incompiuti ed oggetto di estenuanti contenziosi legali 6) Revisione della ripartizione delle risorse generate dai porti e redistribuzione mirata a beneficio dei porti medesimi 7) Sdemanializzazione parziale delle aree portuali non strategiche e reperimento conseguente di risorse economiche da destinare alle infrastrutture essenziali al futuro del porto. Le infrastrutture costituiscono l’ossatura,lo”scheletro” su cui si articola e prende forma lo sviluppo locale . Il ruolo della geografia non è marginale nello sviluppo locale , purchè le infrastrutture e i servizzi garantiscono accessibilità e connessioni. Per cui , pur in presenza di una localizzazione geografica favorevole , un territorio rischia di non essere in grado di innescare , favorire condizioni di competitività e sviluppo se non è strategicamente e sistematicamente interconnesso alle reti infrastrutturali , e con le filiere integrate produzione – logistica – distribuzione che su di esse operano . Al di là di quanto scritto qui sopra credo che sia doveroso comunque prendere in considerazione, per poter avere una visione più completa di ciò che può essere un porto e raffrontarlo con altri porti in generale per poter avere poi la possibilità di giudicare obiettivamente . Ad esempio oggi 02/ Novembre 2014 : Porto In porto navi Partenze Arrivi Arrivi previsti Shanghai 579 727 682 326 Singapore 755 647 615 835 Rotterdam 454 630 676 353 Hamburgo 278 100 111 87 Gioia Tauro 0 0 0 11 Genova 61 19 16 32 La Spezia 13 10 14 7 Savona 9 9 12 13 Vado 4 0 1 4 A questo punto sorge spontanea la domanda : Quante sono le A.P. oppure Quanti sono i dirigenti a comandare adeguatamente l’intero Staf per soddisfare velocemente ed opportunamente il tutto nei porti di Shanghai – Singapore – Rotterdam – Hamburgo ?? Ovviamente è giustificabile anche chiedersi “ chissà quale sarà il loro emolumento “ A questo punto è impensabile cercare di immaginarlo facendo anche soltanto un calcolo proporzionale tra il movimento navale e l’appannaggio di alcune ns. A.P. che variano da 258.277 € lordi/anno 2013 a 236.028,36€ lordi/anno 2012 Il risultato certamente è tale che diventa superfluo farlo, impensabile prenderlo in considerazione, quindi è meglio considerare tutti gli altri dati. Concludendo parlare di porti non è molto semplice perché sono strutture molto particolari e sembrano tutti uguali mentre invece sono totalmente diversi uno dall ‘altro ma possono essere positivamente governati creando una sinergia adeguata.

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