Il peggio è altrove

Gentile Sig.Maineri premetto che non sono pro amministrazione comunale né appartengo ad alcun studio professionale di architettura urbana , ma mi sento di scrivere quanto segue dopo aver letto il suo articolo. Il costo della manutenzione del taglio dell’erba , e la sistemazione delle pietre del ciottolato costano di più della asfaltatura, negli anni ; inoltre i disabili , gli anziani , i bambini in bicicletta e le mamme con le carrozzine avranno problemi a percorrere i viali in ciottoli e non potranno neanche calpestare il costoso prato erboso. Il prolungamento a mare , “glielo posso raccontare “, è il polmone verde della città dagli inizi del ‘900 , da allora è sicuramente cresciuto il numero di piante e non mi risulta che ne siano state abbattute per fare posto all’asfalto che c’è sempre stato. Io non sono per l’asfalto , non mi piace (odio quello antistante il Teatro Chiabrera) . La soluzione più saggia e meno dispendiosa è quella di eliminarlo nelle zone in cui non è ancora stato eseguito alcun intervento, creare qualche aiuola con piante ornamentali , e lasciare ovunque terra battuta . I più bei giardini nel cuore di Parigi ( Tuileries ,Palais Royal , Luxembourg), frequentati da milioni di persone, hanno i viali in terra battuta dove , chi lo desidera , può giocare liberamente a bocce ( pétanque) . Lei non si dovrebbe indignare per un lavoro tutto sommato accettabile che comunque migliorerà la situazione precedente ma per l’altro polmone di Savona , Piazza del Popolo , un’area enorme di asfalto consegnato alle automobili , dove potrebbe sorgere un bellissimo parco congiunto all’esistente , con un autoparco sottostante delle stesse dimensioni di quello attuale, o circa il doppio se su 2 piani.( Il Letimbro non c’entra nulla , dall’altra parte di C.so Ricci c’è il parking interrato Ipercoop) Idem per la zona antistante la stazione ferroviaria ( spettacolare biglietto da visita per chi arriva in città ) , immagini quanto verde in superficie e quanti posti auto nel sottosuolo si possono realizzare. Come oggetto di indignazione non è possibile dimenticare il mercato Civico per il quale provo da cittadino una profonda vergogna quando vedo i turisti delle navi guardare quel rudere con occhi sbigottiti e scuotere il capo. Abbatterlo e costruirne uno in ferro e vetro a piano strada ( via P.Giuria) , lasciando libera la visuale del porticciolo a chi arriva dal Priamar. Non ho finito ma mi fermo! mario faggi

Condividi

Lascia un commento