IL PATTO LIGURE DEL PESTO

 
IL PATTO LIGURE DEL PESTO
ALTRO CHE PATTO DEL NAZARENO
Burlando è riuscito ad accorpare parte dell’elettorato del PD, pezzi dell’elettorato di Forza Italia e dell’estrema Destra, mettendo nel conto di perdere qualcosa dell’elettorato disinistra e ha magistralmente sfornato e incoronato la super dotata giovanotta sora Lella Paita per mantenere una continuità nella conservazione del potere e finanche irridere gli avversari con bieco cinismo.
Con il PATTO LIGURE DEL PESTO stipulato con Scajola, il fido Orsi, gli intraprendenti Saso e Minasso con le loro truppe cammellate e con l’aiuto di extracomunitari da coinvolgere in un processo di integrazione democratica, la bella e giovane Zarina viene incoronata vincitrice delle primarie, salvatrice di Renzi e del galoppante Renzismo.
Infatti il Presidente del Consiglio dal palco della Direzione del PD la benedice, la battezza e la incorona candidata ufficiale del “Partito del Pesto Ligure”, con o senza aglio, alla Presidenza della Regione.
Nel suo tour di ringraziamento, mostrando felice lo scalpo di Cofferati, si riscontra nella Zarina un’ansia smisurata di fare carriera e di continuare imperterrita a gestire il potere sotto l’ombra dell’unico vero Ras e Zar della Liguria, tale Claudio Burlando. Si concede solo qualche manfrina con il “capo padrone“ proprio per (lo capisce e la vede anche a chi mancano 9 diottrie per occhio) la polvere sotto il tappeto.
Di seguito riportiamo il pensiero e le parole del comunicato inviato alla stampa dal segretario Giovanni Lunardon, (chissà ancora per quanto?) che mette per iscritto quanto segue “sulla questione delle alleanze rispetto alle quali dobbiamo dire un forte no ad aperture a forze politiche di centro destra, qualsiasi sia il loro nome”.
 
Caro segretario Lunardon è superato, è vecchio, il gioco delle tre carte, il tuo pensiero e le tue parole sono state spudoratamente smentite dalla tua candidata.
La sua intervista va nel segno opposto di quanto sostieni e dichiari, risulta, invece, lusinghiera e apprezzata dai vertici Romani perché rispecchia senza alcuna ombra di dubbio la nuova strategia politica del PD.
Lei addirittura si prefigge di superare l’ormai logoro 40% di Renzi ed in Liguria per prima ha messo in opera il patto del Nazareno e questa è una sua personale e trionfale vittoria.
Caro segretario Lunardon sei costretto, anzi obbligato, ad ammettere di aver commesso, con le tue scelte, un madornale sbaglio politico e ne dovrai trarre e pagare le conseguenze, inevitabilmente. Auguri.
Aspettiamo solo di vedere chi dei vertici romani oserà contrastare o solo ostacolare il trionfo di Claudio Burlando, a cui ora non resta che imbandire la tavola e operare un’oculata e certosina scelta dei commensali. Sappiamo solo che il piatto forte della serata sarà “trenette al pesto”.
 
P.S. La nuova  versione del PESTO ALLA BURLANDO, sponsorizzato dalla Regione Liguria, si potrà gustare e acquistarne un’abbondante scorta durante l’ EXPO di Milano.
Il ricavato (tutto?) sarà devoluto per adesso ai soli alluvionati genovesi, ma non vi arrischiate a dire: “Belin, ma si vendono anche la nostra tradizione!!!”
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