Lascia perplessi l’articolo di oggi su La Stampa “Piano del traffico idee Sintagma a Tpl. Meno bus in centro” di Massimiliano Rambaldi.
Dopo anni di attesa, riunioni, studi approfonditi e l’immancabile consultazione con la sfera di cristallo, è finalmente arrivata l’illuminazione per il traffico savonese: meno bus in centro. Sì, avete capito bene, cari concittadini, togliere i bus dalle zone più frequentate della città pare essere il nuovo mantra della mobilità sostenibile. Un’idea davvero rivoluzionaria
La proposta, partorita dalla Sintagma, prevede la creazione di dorsali ad alta intensità di passaggi, che a quanto pare non riguarderanno il centro città. Per chi non mastica il burocratese, la traduzione è questa: se volete andare in centro, cari cittadini, preparatevi a camminare. Ma attenzione, non è un semplice invito al movimento, bensì un’occasione unica per riscoprire il piacere di perdersi nelle viuzze savonesi, con il vento in faccia e le scarpe da ginnastica pronte a consumarsi.
Naturalmente, il centro cittadino diventerà un paradiso per i pedoni. Addio bus, addio traffico, e forse, con un po’ di fortuna, anche addio negozi, perché si sa, senza un comodo autobus che ti porta direttamente alla vetrina, lo shopping diventa un’impresa epica. E non dimentichiamo i poveri anziani: quale miglior incentivo alla salute che costringerli a una maratona urbana per raggiungere la farmacia?
Ma non disperate! A salvare le periferie, ci penseranno le corse a chiamata. Un sistema così innovativo che le richieste per ora si contano sulle dita di una mano. Qualche ottimista sostiene che serva solo un po’ di rodaggio, ma il sospetto che il sistema di prenotazione sia stato progettato da qualcuno cresciuto con il telegrafo resta forte.
Insomma, mentre il resto del mondo parla di trasporti futuristici, noi a Savona stiamo perfezionando l’arte di muoverci meno per andare più lontano. E nel frattempo, mentre aspettiamo di capire se questo piano prenderà forma o sarà archiviato sotto la voce “grandi flop”, teniamo pronte le scarpe comode. Perché, in fondo, il futuro del trasporto savonese pare essere fatto di sudore, polpacci tonici e tanta, tanta ironia.