Questo proverbio si addice perfettamente all’azione politica del senatore Ripamonti.
Che sia un diavolo è evidente visto che con la sua mediocrità è riuscito a farsi eleggere al Senato. Questo è stato certamente un colpo di fortuna, sicuramente irripetibile, in futuro.
Sì, irripetibile, perché la massa di persone che lo hanno votato non è cieca e non è composta da cretini, e pertanto non possono non fargli pagare le sue azioni particolarmente gravi relativamente agli interessi della Lega a cominciare dalle decisioni prese in vista delle ultime elezioni regionali ed anche prima in occasione delle elezioni amministrative del ponente.
Ritornando al proverbio, con l’azione politica del senatore e dei suoi accoliti, prendendo il sopravvento sui leghisti di lungo corso, sono state fatte le pentole, ma i coperchi no, per il fatto che questi erano rappresentati dall’elezione a consigliere regionale del suo socio immobiliarista Sasso Dal Verme che dovrà continuare a fare il Sindaco di Laigueglia.
Una strategia illogica, che ha diviso il partito, candidando la segretaria Maione alle regionali, operazione fatta contro la Zunato che, per il lavoro svolto in qualità di assessore, a differenza del nulla dell’allora assessore Ripamonti, avrebbe meritato che la sua candidatura fosse sostenuta da un partito compatto.
Che dire poi dell’appoggio dato ai vertici della Lega nel far fuori politicamente la Viale ed Ardenti con il risultato di provocare ulteriori scissioni nel partito che in vista delle elezioni amministrative del 2021 avrebbe dovuto indicare il futuro candidato sindaco leghista, mentre ora è costretto a giocare in difesa considerata la sua attuale debolezza e conflittualità interna.
Certamente Ripamonti ha creato intorno a sé un gruppo di fedeli yes man ma ha causato alla Lega la perdita di migliaia di voti e della fiducia, determinando le sconfitte nei comuni di Albenga, Pietra ligure e Finale ligure. E siamo solo all’inizio….