Non è un mistero che tanta gente, da “che mondo è mondo“, si sia affacciata al mondo della politica per “CAMPARE!“.
Qualcuno ce l’ha fatta, i più ne sono usciti sconfitti, e con le stesse tasche vuote con cui vi erano entrati, rimanendo però sempre fedeli al motto: “meglio fare politica che provare a lavorare!“.
Ai nostri giorni le cose non sono cambiate più di tanto.
Un esercito di “nani e ballerine“, pseudo imprenditori, professionisti della fuffa, nullafacenti boriosi e via disfacendo, che, come soleva ripetere di frequente negli anni ’60 il grande Enrico Mattei, è entrata ed uscita dai partiti politici con la stessa facilità e “nonchalance” con cui ciascuno di noi sale e scende dagli autobus.
Le varie epoche storiche hanno visto cambiare la fisionomia del potere, ma l’abitudine a montare sul carro del vincitore è rimasta una costante italica: PCI PD DC PLI PSI PRI FORZA ITALIA LEGA NORD PPI MARGHERITA UDEUR SEL IDV LIBERI E UGUALI FLI ITALIA FUTURA LISTA MONTI 5STELLE ITALIA VIVA CAMBIAMO e via disfacendo, ma i professionisti delle tessere e dei voltafaccia non si sono mai arresi.
Per tornare alle miserie di casa nostra e dei giorni attuali, mi conforta pensare allo scompiglio che, in questi “famigli”, e nei loro padroni politici, deve avere provocato il dramma del coronavirus.
Per le persone normali, l’epidemia significa paura, timore per il futuro, incertezza economica.
Per i famigli, l’epidemia significa paura, timore per il futuro, incertezza economica, amplificati all’ennesima potenza!
Mi spiego meglio!
Fino alla fine dello scorso mese di Febbraio, i giochi politici sembravano essere fatti.
“Tu, fedele esecutore degli ordini del partito, verrai candidato di sicuro in Regione e, se eletto, ti porterai dietro, come portaborse, o come portaborsette, uno di questi trovatelli senza arte ne parte. Non abbiate timore, state tutti tranquilli, tanto, in regione, l’aspirante consigliere ci andrà di sicuro, perchè, nel gioco di potere delle segreterie partitiche, i pacchetti di voti sicuri vengono dirottati all’occorrenza, in funzione della fedeltà dimostrata al padrone di turno”.
Maggio 2020 era visto come il mese del riscatto, del regolamento di conti all’interno dei partiti e come il mese dello stipendio garantito per almeno cinque, lunghi, anni, per il politico fedele e per il suo famiglio.
Il coronavirus ha fatto saltare tutto quanto: le elezioni amministrative sono state spostate di almeno sei mesi, nell’incertezza più totale, con il rischio che, se la situazione dovesse mantenersi critica, la data venga ulteriormente procrastinata per ragioni sanitarie.
Pensate poi se l’attuale governo romano dovesse saltare e se le carte dovessero essere ridistribuite: governo di tecnocrati, governo di unità nazionale con dentro quasi tutti i partiti, governo del Presidente, governo a geometrie variabili, governo a convergenze parallele, scissioni nei partiti nazionali, nascita di nuovi soggetti politici, responsabili, cambi di casacca e chi più ne ha più ne smetta!
Insomma, per “sti poracci“, tutte queste incertezze creano solamente ansia, un gran mal di testa e, soprattutto, la paura di “continuare a tirare la cinghia“, con l’affitto da versare e le bollette da pagare.
Con l’ulteriore rischio che, se nel frattempo gli attuali, precari, equilibri politici dovessero cambiare in parte o del tutto, a qualcuno di costoro potrebbe toccare di scendere velocemente dall’autobus per risalire su quello successivo, e di dover ricominciare tutto da capo, scoprendo di colpo di “avere inutilmente consumato la lingua sul deretano sbagliato“.
Auguro una buona e serena Pasqua a tutti e, poiché sotto le feste siamo un po’ più buoni, anche ai famigli ed alle loro famiglie!
SUPERCIUK SAVONESE