Il caso “Marinoni – Pelizzetti”?

Marinoni e Pelizzetti
BARONI E BARONETTI!
L’Università di Savona, lo sapete, e’ finanziata dagli enti locali che si fanno carico di pagare in parte gli stipendi del corpo insegnante che viene da fuori. E qui, come altrove, baroni e baronetti imperversano per imporre docenti graditi a “corte” cioè compatibili con la loro ideologia che può essere più marcata sulla destra o sulla sinistra.

Ricordate il caso “Marinoni“? Questo signore che ha fatto carriera nell’industria di stato con una certificata appartenenza a quelli che furono i “dorotei” di Taviani, si ritrova ad essere nominato, per vie a noi sconosciute, come docente di un corso al campus di Legino. Dopo 3 anni di incarico (peraltro non retribuito) svolto senza infamia e con lode, non viene più rinnovato ed al suo posto chi troviamo?

L’ineffabile giornalista pubblicista Pierfranco Pelizzetti, un vero mago delle collaborazioni (ovviamente retribuite) che spaziano dall’estrema sinistra di “Micromega” diretta da Flores d’Arcais al secoloXIX per finire all’ufficio stampa del superpresidente del porto di Savona.

Ovviamente Pelizzetti e’ appoggiato da un “superbarone” di sinistra, tale Alessandro Dal Lago, che suole intingere la penna nel calamaio della più accesa ed intransigente sinistra ideologica. Affari suoi, certo, ma ciò non inficia la scorrettezza dell’operazione,contro la quale il danneggiato ricorre al TAR, il quale gli da ragione per ben 2 volte, ma non alla terza doglianza…leggi…a cui il Tribunale risponde che non può essere integrato perché,nel frattempo, il bando di assunzione e’ stato del tutto modificato, ad insindacabile giudizio della commissione. Quanto alla richiesta di risarcimento del Marinoni, non luogo a procedere, non avendo il sullodato quantificato la mole del “conquibus”. Morale della favola: i baroni si attaccano a tutto pur di compiacere gli amici e non e’ questione di partito, anche se, in questo caso, potrebbe apparire: in realtà siamo di fronte a quella che il Vico definiva “la boria dei dotti”, pronti a qualsiasi “pisciata” pur di riaffermare il proprio (vero o presunto) controllo del territorio.

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