I PRIMI EFFETTI DEI DRAGAGGI

 
 I PRIMI EFFETTI DEI DRAGAGGI
Da: La Stampa Domenica 10 Agosto 2014
BALENE E DELFINI IN  FUGA DAL SANTURIO DEI CETACEI
“ ….Gli avvistamenti si sono ridotti del 75% ..e sono appena 37 le balene incontrate, contro e 623 dell’estate 2013 “…E’ un grido d’allarme che deve far riflettere.
DELFINI IN FUGA……..( da “ La Stampa” 10 Agosto 2014)
La Stampa dedica molto spazio alla notizia, non solo nella cronaca Savonese locale, ma anche più ampiamente in tutta la  pag.17…LEGGIGiustamente perchè quando si parla di mare non ci si può limitare ad una zona ristretta, per le sue caratteristiche intrinseche! 

Nell’INTERVISTA...

  riportata il biologo marino correttamente precisa :…. “ Il Mar Ligure è come una tazza…”. 

 Le correnti pensano al resto. 
Il dato di fatto oggettivo sembra essere la riduzione del cibo disponibile!
Le ipotesi che vengono formulate dai giornalisti stessi e dall’esperto, biologo marino intervistato ascrivono come possibili cause, assolutamente  logiche i mutamenti climatici, i traghetti veloci, che provocano eccessivo rumore ed onde anomale…
A livello locale, qualcuno si è però dimenticato di considerare una variabile, secondo me importantissima,  che è quella dei DRAGAGGI che sono stati effettuati nella zona di Porto Vado, in quello che è stato definito “ campo prove” per la realizzazione della piattaforma  Maerks.
Porto Vado è adiacente a Bergeggi, in diretta continuazione ed è una zona riconosciuta come” Area Marina protetta”.
 
I potenziali danni all’ambiente marino, conseguenti ai dragaggi erano stati ipotizzati da “ VIVERE VADO “ che, sulla base dei dati ufficiali sui sedimenti, ricchi di sostanze bioaccumulabili, cancerogeni e scarsamente biodegradabili, aveva evidenziato la pericolosità non solo per l’uomo ma per tutti gli esseri viventi dell’ambiente.

Ricordiamo che le correnti diffondono queste sostanze con estrema velocità.

Quando c’era stata l’alluvione ed era morta una donna, a Zinola, in corrispondenza della foce del fiume, il cadavere era stato ritrovato verso Ventimiglia la mattina seguente!

 Molti non hanno capito il significato di BIOACCUMULABILE che significa che  un organismo “accumula” le particelle dannose, perché non è in grado di metabolizzarle, per cui gli altri animali che li mangiano continuano ad aumentare la tossicità delle sostanze ingerite, fino alla loro possibile morte. Ma la cosa non finisce qui perché i resti degli animali morti si accumulano sul fondo e con essi le sostanze che li hanno potenzialmente  portati alla morte stessa (per rientrare nuovamente in circolo!) e i pesci si spostano anche lontano.

Il termine cancerogeno penso sia chiaro, ma per alcuni animali molto piccoli è morte sicura prima di poter sviluppare altre patologie.
Ma il termine che  preoccupa con altrettanta gravità è NON BIODEGRADABILI, significa che non può avvenire il normale processo di trasformazione da sostanza  organica in sostanza inorganica, utilizzabile nel nostro caso dal fitoplancton, con produzione di ossigeno  per gli altri esseri marini (e, non dimentichiamo per la nostra atmosfera!).

Se il fitoplancton non può produrre i suoi alimenti, scompare anche la fonte di cibo per lo zooplancton ,che di esso si nutre.

Accanto ad un danno ambientale  incalcolabile avevamo anche già evidenziato il possibile danno economico, perché se è vero che Vado ha vocazione industriale (Tragico in un momento di crisi industriale, soprattutto tradizionale!) è anche vero che, d’estate un minimo di turismo c’è  (Ditelo ai ristoratori o ai negozianti  che ormai vivono maggiormente su questo!).
La stessa Stampa evidenzia non solo il danno economico, ma anche quello legato al mondo della ricerca; nel campus di Savona arrivavano ogni anno studenti da tutto il mondo, per monitorare, durante l’estate i Cetacei! (Anche questo significa piccola risorsa economica e pubblicitaria).
 In quest’ottica quale giustificazione  può avere avuto il Sindaco di Vado, che si è così velocemente affrettata a ritirare i ricorsi al CONSIGLIO DI STATO,  che aveva ritenuti indispensabili degli ulteriori controlli PRIMA di effettuare altri possibili dragaggi.
 Gli organismi giuridici responsabili dovrebbero riflettere bene su questo, per rendersi credibili di fronte ai cittadini e tutelare l’ambiente marino così prezioso che ci circonda, quello umano ed evitare i possibili  conseguenti danni economici .
Grave è anche l’asserzione fatta dal biologo in risposta alla domanda del giornalista: “L’inquinamento agisce?”
“Sì, C’È contaminazione di coliformi (Escherichia coli?): i traghetti aprono le sentine a oltre 12 miglia dalla costa, mentre dovrebbero farlo in cisterne del porto….Un problema che si risolverebbe, ma NON C’È VOLONTA’ POLITICA”.  
E’ vero che i liquami che escono dalle sentine vengono solitamente  pretrattati, ma se in altri luoghi si preoccupano di farli riversare in cisterne del porto, qualche ragione dovrà ben esserci!!!!..
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