Pensiero domenicale: I MANETTARI

Lo sapete, io non ho la minima simpatia per il governo in carica nè tantomeno per la Santanchè.
Non posso però dimenticare di essere liberale e di essere un garantista.
Perciò fino a prova contraria la Santanchè è innocente e, cosa assolutamente indecente, ha saputo di essere indagata da articoli di giornale, la cui cosa in un paese cosiddetto civile è aberrante.
Aborro il comportamento che i cinque stelle e il PD hanno tenuto in aula e mi riferisco alla richiesta di dimissioni perché ha ricevuto un avviso di garanzia. Lo dice la parola stessa, è una tutela per l’indagato e non una certificazione di colpevolezza, come spesso viene tradotto da certi giornali. L’uso politico della magistratura ha creato un clima di odio in questo Paese.
Ripeto non entro nel merito delle accuse in quanto sarà compito degli inquirenti verificare se quanto è avvenuto è un reato e con tutte le garanzie del caso attestarne l’eventuale colpevolezza.
In quel caso ovviamente, le dimissioni saranno un atto dovuto, anzi dovrà essere deposta dal Presidente del Consiglio stesso.
Ricordo a me stesso e a voi che la Santanchè risulta indagata per questioni riguardanti le sue attività di Imprenditrice e non di Ministro, una questione sostanziale da tenerne conto.
Troppi innocenti sono stati sputtanati, accusati, rovinati, per poi verificare che non avevano colpe. Sono contrario alla giustizia ad orologeria e alla lapidazione mediatica.
Io voglio mandare a casa politicamente questo governo di cui non condivido quasi nulla, ma, lo ripeto fino alla noia, non li voglio mandare a casa per via giudiziaria. Intendiamoci “chi sbaglia paga” ma non deve diventare un’abitudine pensare che tramite il tintinnio della manette si mandi a casa un Ministro o un governo. Un Paese serio non avrebbe nominato la Santanchè ministro, avendo già dimostrato in passato la sua incompetenza. Ma non la si manda a casa in questo modo.
L’informazione di garanzia (c.d. “avviso di garanzia”) è lo strumento attraverso il quale l’indagato acquisisce cognizione di un procedimento penale a suo carico, allorché il pubblico ministero deve compiere un atto di indagine al quale il difensore ha diritto di assistere.
Non c’è scritto che determina colpevolezza.
La minoranza ha perso un’altra occasione per dimostrare che qualcosa è cambiato da quelle parti, che finalmente ha capito che la battaglia politica si fa nelle piazze, in parlamento, ma non nelle aule di tribunale. E così che un Paese cresce, dimostra di essere una democrazia compiuta.
E se la magistratura dimostrerà la colpevolezza della ministra sarò il primo a gridare dimissioni …dimissioni, anzi pretendere iniziative importanti da parte del Presidente del Consiglio.
Ma fino a quel momento il garantismo, che non può essere di parte, ma a prescindere, deve esprimere solidarietà alla Ministra.

Roberto Paolino

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