Forte di questo patto non scritto Mark Zuckerberg ha annunciato che batterà moneta, senza che vi siano state reazioni da parte delle banche centrali americana ed europea né da alcun organismo economico internazionale. Trump ha preferito girarsi dall’altra parte e bisticciare con Mario Draghi mentre la Commissione europea è tutta protesa verso il debito pubblico italiano ed è come se la faccenda non la riguardasse.
In realtà si tratta di una rivoluzione. Il bitcoin (si chiamerà Libra) diventa adulto, con l’algoritmo che continuerà ad essere il motore della criptovaluta ma essa non sarà più volatile come ora, a causa della non trasparenza, bensì garantita dai protagonisti della rivoluzione digitale. Per esemplificare: i 2,35 miliardi di utenti dei prodotti di Zuckerberg avranno in portafoglio sempre meno euro, dollaro o moneta locale poiché acquisteranno i prodotti sul web con la Libra (sulla tastiera e sul telefonino vi saranno tasti appositi per effettuare i pagamenti) e potranno in ogni momento effettuare il cambio tra le due monete (virtuale e cartacea).
I grandi gruppi digitali pensano di avere una prateria da conquistare con in mezzo una montagna di soldi da guadagnare. L’impero di Zuckerberg ha, da solo, più clienti di Visa e Mastercard messe assieme e quindi potrebbe lucrare su commissioni e altri servizi mettendo fuori gioco non solo le carte di credito (che per altro partecipano all’impresa) ma anche le banche, imponendo cambiamenti radicali negli assetti monetari. Con tanti saluti ai problemi di sicurezza, di controllo pubblico, di privacy, di stabilità finanziaria.
Carlo Valentini Italia oggi