Con una lettera inviata al Sindaco, alla Giunta ed a tutti i Consiglieri, in data 16 febbraio u.s. ho portato a loro conoscenza il fatto che il Responsabile Provinciale del procedimento di annullamento delle autorizzazioni ad edificare relative all’ex Hotel Pescetto aveva prodotto un proprio documento di conferma delle irregolarità già riscontrate. Avevo anche anticipato che l’atto di annullamento, come logica conseguenza, non si sarebbe fatto attendere molto.
E alla fine l’ANNULLAMENTO è arrivato!
Alla data attuale, pertanto, l’edificio è da considerarsi assolutamente e totalmente abusivo: costruito senza legittima autorizzazione.
La Provincia ha trasmesso il provvedimento di annullamento alla Regione per la pubblicazione sul Bollettino Regionale ed al Sindaco affinché lo pubblichi all’Albo Pretorio Comunale e, entro 60 giorni, provveda ad emettere i provvedimenti sanzionatori previsti dalla legge.
Le macroscopiche illegittimità sono quelle già indicate:
- Mancanza dello svincolo alberghiero
- Aumento del volume per una quantità molto rilevante, in area esondabile di massima pericolosità
- Aumento del numero di abitanti insediabili in zona esondabile
- Elementi di grave pericolosità, quali ad esempio la scala e l’ascensore con ingresso a quota inferiore a quella di inondazione, senza alcuna via di fuga
- Illegittimo aumento della densità edilizia
- Illegittimo aumento dell’altezza dell’edificio, per una quantità di 4,28 metri
- Mancanza dell’atto notarile previsto dal Piano Casa.
L’annullamento riguarda, come detto, la demolizione con ricostruzione e cambio d’uso dell’ex Hotel Pescetto. Il Comune, però, aveva rilasciato anche un’altra autorizzazione riguardante la trasformazione in alloggi di un ampio locale, posto a piano terra di un edificio vicino. Anche questo provvedimento risulta illegittimo e sarà presto annullato.
Pur essendo libero da ogni forma di sentimento negativo, avendo agito senza alcun astio personale, non posso dimenticare le espressioni avute dall’Amministrazione nei confronti delle mie argomentazioni, definite sconclusionate e palesemente infondate, e mi chiedo se ciò sia effetto di sole presunzione e superficialità.
Mi resta, in ogni caso, l’amarezza conseguente alla constatazione che il mio Comune, da moltissime generazioni sede di vita e di operosità della mia famiglia e dei miei antenati, abbia perso la limpidezza che io gli vorrei vantare.
Mi conforta non poco la presenza, nella Pubblica Amministrazione, di funzionari competenti, seri ed onesti quali quelli incontrati in Provincia, che dovrebbero costituire esempio per tutti.
Arturo Bricchetto
Da libero essere umano, mi chiedo dove fosse tutto questo zelo tecnico-urbanistico, questa premura per la cosa pubblica e privata quando il redattore dell’articolo, esimio Ing, deus ex machina dell’edilizia alberghiera, poco anni or sono, progettava e promuoveva l’ampliamento di un altra struttura ricettiva nel varazzino, e che, con la sua nota boria, faceva naufragare miseramente un onesto lavoratore e tutta la sua famiglia.
Che lo zelo spunti ad incarico mancato?
Hodie mihi, cras tibi.
Per favore, la limpidezza lasciamola al mare, sulla terra piana c’è solo una impenetrabile coltre di ipocrisia.
“Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio?”