Il carro funebre non è solo una rappresentazione della “fine” del Movimento 5 Stelle come lo conoscevamo, ma anche un richiamo all’idea che, dai resti, possa emergere qualcosa di nuovo e vitale: «Il movimento è stramorto ma è compostabile. L’humus non è morto». È una critica feroce, ma lascia spazio a una possibilità di rigenerazione.
Definire Conte il “Mago di Oz” evidenzia il sentimento di distacco e disillusione di Grillo. Lo accusa di aver usato il Movimento per scopi personali, allontanandolo dai valori fondativi di trasparenza, partecipazione dal basso e opposizione al sistema tradizionale.
Critica alla nuova direzione del Movimento
Grillo denuncia il recente voto che ha modificato regole chiave del M5S, come il limite ai due mandati e il ruolo del garante. Per lui, queste scelte rappresentano un tentativo deliberato di estrometterlo e di sradicare il DNA originario del Movimento.
C’è un richiamo nostalgico al Movimento delle origini, nato per “aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno”. Tuttavia, Grillo ammette implicitamente che il tempo di quel Movimento è finito, lasciando intendere che ora è necessaria una riflessione su come evolvere.
Questo intervento riflette una tensione profonda tra l’identità originaria del Movimento e la sua trasformazione negli anni. Grillo, con il suo stile provocatorio, sembra voler ricordare che il successo politico non dovrebbe avvenire al costo della coerenza ideologica. Il messaggio è un monito non solo per Conte, ma anche per gli elettori e i membri del Movimento: ripensare chi sono e dove vogliono andare.
Il video è un classico esempio del mix di satira, simbolismo e denuncia che ha reso Grillo un protagonista unico nella scena politica italiana. Tuttavia, il suo impatto reale sul futuro del Movimento rimane incerto: sarà capace di stimolare una rinascita o sancirà definitivamente la frammentazione?