La new entry Marco Russo, avvocato savonese, conosciuto da molti ed apprezzato da tanti altri, è partito per primo con una bozza di programma e con una ottima squadra da mettere a disposizione, in caso di appoggio da parte del Pd. Purtroppo, come spesso è accaduto, il Partito Democratico ha sempre avuto difficoltà nel decidere pertanto se vuole battere questo centro destra, che ha dimostrato ormai tutta la sua inconsistenza e pochezza politica nel portare avanti idee e progetti per Savona, deve rapidamente fare sintesi e organizzarsi per affrontare le prossime elezioni.
Se il centro destra piange anche gli altri partiti con i loro Segretari non ridono:
– Nel Pd, Vigliercio, ottimo medico e discreto politico, forse potrebbe ripetere il successo delle ultime comunali (Albenga, Pietra Ligure, Finale Ligure etc).
– Nella Lega l’auspicabile new exit Maione, esperimento non riuscito di Ripamonti, flop alle regionali, politica comunale nulla che di fatto ha cancellato quanto di buono ha portato avanti la Zunato, inoltre, per fare buon peso, ricordiamo il dissolvimento del gruppo consigliare con la perdita di Bertolazzi, Rossi e Rebagliati leghisti della prima ora e l’acquisizione dell’incontrollabile Martino.
– Forza Italia non pervenuta a parte il sempre verde Santi, che dovrà tenacemente resistere, fino alle prossime elezioni, al richiamo dei serpenti travestiti da sensuali sirene.
Infine l’ultima notizia che l’attuale Segretario Comunale Lucia Bacciu, da sempre vicina al Pd, sembrerebbe intenzionata a scendere nuovamente in politica; ovviamente le sue capacità professionali non si discutono, tuttavia si ritiene che Savona non abbia bisogno assolutamente di una burocrate in quanto fare il Sindaco occorre grande capacità di mediazione, di ascolto e politica, che a volte, pur nella legalità, metta alla frusta il conservatorismo dell’apparato comunale sempre lento nelle sue attività e sempre un passo indietro rispetto alla proposte della politica.
Concludendo questa sommaria analisi, si può evincere, che la soluzione per la prossima tornata elettorale di Savona è in mano al Pd, sinistra compresa. Dopo la sconfitta alle comunali del 2016, che ha aperto la strada ad un centro destra raffazzonato, inconcludente etc. (Savona uno dei peggiori comuni italiani), deve fare un bagno di umiltà, lasciando da parte i personalismi e dimostrare ai nostri cittadini che la sinistra vuole girare pagina e dimostrare tutte le sue capacità, ma soprattutto che non è connivente con chi fino ad oggi ha usato Savona come un bancomat. Non va demonizzato il privato, ma va orientato ed aiutato a sviluppare progetti utili per la città evitando becere speculazioni come nel passato.
Allora, sembrerebbe plausibile ipotizzare un serio compattamento di tutte quelle forze, non di destra, affinché Savona accompagnata fuori dal tunnel in cui si trova, risorgesse e diventasse una città più vivibile, ma anche più moderna con una forte economia.
Il Pd savonese, alle scorse regionali, nonostante la sconfitta ha dimostrato di tenere botta perché si è mosso compatto senza troppi personalismi, ma con unità di intenti; allora il savonese Arboscello che ne ha beneficiato, dimostri che gli sta a cuore la nostra città e la regione abbandonando quella nebbia correntizia, che ha sempre condizionato le scelte di partito, ovvero si metta a lavorare con un fronte più ampio di forze politiche /riformistiche /civiche su un programma forte/condiviso per il vero bene comune dei savonesi.
F.B.