“Il territorio è ancora una volta invisibile nei programmi degli schieramenti. Una ammucchiata per non perdere le poltrone non può essere utile al Nord, la questione settentrionale è la grande assente. La sola preoccupazione dei partiti di Roma è dividersi i collegi con questa legge elettorale che premia chiunque sposi per convenienza una bandiera, non importa se uguali o diversi, purché si vinca un seggio”.
“Le Regioni e i Comuni restano privi di una rappresentanza politica – prosegue Bernardelli – nessuno ha nei programmi il federalismo, la responsabilità di spesa, i trasferimenti a chi governa in modo virtuoso, le tasse a casa nostra. Vergognosamente vanno in scena le promesse sulle pensioni, sul “meno tasse per tutti”. Sembra un film invece è quello che ci chiedono di votare.
“Noi sceglieremo il futuro del Nord quando a Comunali e Regionali potremo decidere davvero il nostro futuro. Il 25 settembre non cambierà nulla, è già tutto deciso, ovvero che tutto continui come ora, col debito pubblico scaricato sulle imprese, sulle famiglie, con promesse elettorali da voto di scambio, unico linguaggio della partitocrazia romana del polo di centrosinistra e del polo di centrodestra. Sono uguali, da sempre. Noi non li voteremo”.
Grande Liguria