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Gli studenti dell’ITIS Ferraris Pancaldo di Savona in visita al Campus Universitario di Legino.

Lunedì 20, martedì 21 e mercoledì 22 maggio gli studenti dell’ITIS Ferraris Pancaldo di Savona hanno visitato il Campus Universitario di Legino.

Sono tre giorni di orientamento per circa 200 studenti (in totale nei tre giorni) dell’ultimo anno, che prederanno la maturità fra un mese e probabilmente di iscriveranno all’università, forse proprio a quella di Savona.

Nel corso della mattinata, oltre alla visita alle aule, i laboratori, i campi sportivi e la biblioteca, è stato illustrato il corso per tecnici superiore per l’approvvigionamento energetico e la costruzione di impianti con specializzazione nelle applicazioni industriali “Industria 4.0” e nella domotica che sarà bandito in estate.

Come ogni anno, Indire (Istituto nazionale di documentazione innovazione e ricerca educativa) ha elaborato e analizzato i dati relativi agli ITS prendendo questa volta in esame i 349 percorsi terminati al 31 dicembre 2022 da 9.246 studenti appartenenti a 98 istituti differenti e i dati, specie per quanto concerne l’occupazione, sono positivi.

Indire è un ente di ricerca del ministero dell’Istruzione e rappresenta il punto di riferimento per l’Italia per quanto riguarda la ricerca educativa attraverso l’ideazione di nuovi modelli didattici, l’implementazione delle nuove tecnologie e gli eventuali cambiamenti da mettere in atto.

Ecco di seguito i dieci risultati più significativi emersi dal rapporto Indire 2024:

1. L’87% dei diplomati nel 2022 ha trovato lavoro nel 2023

Il dato sull’occupazione registrato quest’anno è il migliore di sempre. A un anno dal diploma, l’87% degli studenti ha trovato lavoro, e di questi ben il 93,8% lo ha trovato in un settore coerente con il percorso di studio frequentato. Lo scorso rapporto (relativo ai dati del 2021) vedeva una occupazione pari all’86,5%.

Tra gli ITS, il dato più alto lo ha registrato, come già accaduto, l’ambito del Sistema Meccanica con il 90,9% di studenti occupati a un anno dalla fine del biennio. Al secondo posto la Mobilità Sostenibile con il 90,3%.

2. Lo studente ITS tipo è di sesso maschile: fatica a crescere la percentuale femminile 

La componente di genere tra gli iscritti agli Istituti Tecnici Superiori è da sempre molto sbilanciata verso il sesso maschile: anche questo rapporto ha infatti evidenziato il divario, con risultati addirittura peggiori rispetto all’anno precedente.

Il 73,5% degli studenti è infatti maschio, con la componente femminile che è scesa dal 26,7% al 26,5%.

3. Gli ITS sono sempre più attrattivi ma il numero di partecipanti ai corsi ancora basso

Il divario tra il numero di domande di iscrizione e il numero effettivo di studenti iscritti rispetto a coloro che hanno superato la selezione è estremamente ampio.

Nel 2022 sono arrivate 26.283 domande di iscrizione, di questi l’84,3% ha effettivamente sostenuto la selezione e l’88,5% ha superato la prova. Di questi però, solo il 47,2% si è effettivamente iscritto. Su oltre 26mila domande di iscrizione, si sono iscritti solamente 9.246 studenti.

C’è anche un dato positivo però: nel 2021 le domande erano state 25.670, dunque un aumento di attrattività e interesse generale verso il mondo ITS.

4. L’area tecnologica con più iscritti è quella meccanica 

Analizzando il numero di domande di iscrizione sottoscritte, è stato evidenziato come l’area Nuove tecnologie per il made in Italy sia la più richiesta, con oltre 14mila domande. All’interno di quest’area, il Sistema meccanica è il più attrattivo, con 7.785 domande. Al secondo posto troviamo invece l’area delle Tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

Il Sistema che risulta meno attrattivo in sede di iscrizione è quello della Casa con solo 348 iscritti.

5. Didattica: in 9 anni le ore dedicate alla teoria sono aumentate, quelle di stage diminuite 

Rispetto al 2013, le ore dedicate agli stage presso le aziende costituiscono una parte sempre minore del piano didattico. Dal 47% di 9 anni fa si è passati al 43%, con il dato invariato dal 2020. Parallelamente, le ore di lezioni teoriche in laboratori di imprese e di ricerca sono aumentate dal 16% al 29% del 2022, il dato più alto mai raggiunto.

Le ore di insegnamento gestite da docenti del mondo del lavoro sono anch’esse aumentate dal 62% del totale di lezioni del 2013 al 74% del 2022.

6. Crescono i percorsi ITS con tecnologie abilitanti 

Continua il trend positivo di crescita dei percorsi ITS con tecnologie abilitanti 4.0, che influenzano positivamente la probabilità di occupazione degli studenti una volta ottenuto il diploma.

Rispetto al 18% di Istituti del 2017, nel 2022 ben il 78,2% di percorsi prevedeva l’insegnamento di queste tecnologie, tra cui la più utilizzata si conferma essere la Simulation (47%), ovvero la simulazione tra macchine interconnesse per ottimizzare i processi.

7. Aumenta la percentuale di studenti iscritti over 30

Gli studenti che frequentano un percorso ITS hanno situazioni molto diverse per quanto riguarda l’età: si va dai 18enni agli over 30.

La percentuale maggiore di iscritti è quella 20-24 anni, il 42,9%, seguita dalla fascia 18-19 con il 37,4%, entrambe in leggera diminuzione rispetto al 2021. A crescere è il dato sugli over 30, che dall’8,6% del 2021 sono passati al 9,4%, aumentata anche la percentuale di 25-29enni seppur in maniera minore.

8. La crescita degli ITS è disomogenea 

La crescita del sistema ITS in generale è progressiva ma si evidenziano alcuni trend interessanti: a crescere con più significatività nell’ultimo quinquennio sono stati gli ITS che nel tempo hanno maturato più esperienza. Questi ultimi hanno negli anni aumentato sempre più i percorsi didattici offerti agli studenti, a fronte di altri Istituti la cui crescita in questo senso non è avvenuta.

È una crescita dunque disomogenea: i casi più critici sono al Sud e nelle Isole, ad eccezione della Puglia.

9. Le imprese sono il principale legame degli ITS con il mondo del lavoro 

Gli ITS rappresentano un modello di collaborazione pubblico-privata e sono strutturati secondo un modello che favorisce e permette l’integrazione tra diversi soggetti istituzionali. 

In ogni Fondazione infatti collaborano scuole, università, enti di formazione, imprese di un territorio e istituzioni pubbliche. Stando ai dati del 2022, i principali partner dei 98 ITS presi in considerazione sono in maggioranza imprese e associazioni di imprese, che rappresentano il 49,5% dei partner totali. Al secondo posto Istituti Secondari di II grado per il 15,4%.

10. La maggior parte degli iscritti a un ITS proviene da un istituto tecnico 

Prendendo in esame tutti gli iscritti a un percorso professionalizzante notiamo come la maggioranza provenga da un diploma tecnico: nel 2013 questi rappresentavano il 69,2% mentre nel 2022 il 57,2%. Sono invece in aumento gli iscritti provenienti da diploma liceale, il 23,2%, e da diploma professionale, il 14,5%.

Davide Pesce 
giornalista 

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