sig. Giovanni in 36 anni di lavoro sono stato disoccupato circa 7 anni, e non avevo certamente la cassa integrazione che mi tutelava, forse lei non ne è a conoscenza, ma prima che, mettessero mano alla riforma della disoccupazione, il sussidio giornaliero era appena sufficiente per comprarsi un caffè. Non avevo neppure nessuna tutela per quanto rigurda il lavoro, terminato l’ imbarco gli armatori erano liberi di scegliere se reimbarcarmi o se non tenermi più in considerazione. Come vede il lavoro precario, in Italia, c’ era anche da prima e i marittimi non sapevano neppure cosa fosse l’ art. 18. Quindi sono perfettamente consapevole dei disagi che provano molti lavoratori, io però sapevo a cosa andavo incontro, anche perché, il mio patrigno era marittimo e ho dovuto patire parecchio per arrivare a prendere il diploma, per 5 anni metà del mio stipendio è servito per pagare i debiti, che la mia famiglia aveva contratto per farmi studiare. In passato in campo marittimo ci furono crisi che durarono parecchi anni, consapevole di no aavere nessuna tutela, mi sono arrangiato rinunciando al superfluo, accantonando parte del mio stipendio, per le emergenze. Come vede anche la Camusso è della sua stessa opionione: qualcuno del suo stesso sindacato, però, si sta ribellando, perché si sta rendendo conto che non si può andare avanti con questo sistema: http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/03/11/susanna-camusso-apre-alla-nostra-posizione-favorevole-agli-investimenti/196597/