L’onorevole Matteo Rosso, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia (FDI) in Liguria, ha recentemente nominato quattro vice coordinatori, uno per ogni provincia della regione. Per Savona, la scelta è caduta su Claudio Cavallo. Il motivo ufficiale dietro queste nomine, secondo quanto dichiarato, è quello di rafforzare il radicamento capillare di FDI in Liguria, cavalcando l’onda degli ottimi risultati elettorali ottenuti nelle ultime tornate. Tuttavia, le modalità e le implicazioni di questa riorganizzazione stanno sollevando dubbi e malumori tra gli iscritti e i simpatizzanti.
Il modello organizzativo del partito meloniano in Liguria si distingue per una rigida gerarchia. I quattro vice coordinatori – Berrino per Imperia, Sartori per Genova, Maria Grazia Frijia per La Spezia e, appunto, Cavallo per Savona – sono stati tutti nominati, non eletti. Lo stesso vale per il coordinatore regionale, Matteo Rosso, e per il commissario. Questo approccio ha fatto storcere il naso a molti all’interno del partito, che si aspettavano una maggiore partecipazione democratica nelle scelte.
In una regione piccola per popolazione e territorio, questa struttura organizzativa appare tanto imponente quanto insolita, tanto da far sorgere interrogativi tra i militanti. Gli iscritti, pur mantenendo il silenzio pubblico, iniziano a domandarsi cosa stia realmente accadendo all’interno del partito.
Le nomine dall’alto hanno generato un senso di disorientamento tra gli iscritti e, in particolare, tra i consiglieri comunali di FDI nei vari comuni liguri. Molti si sentono esclusi dai processi decisionali e percepiscono queste azioni come un allontanamento dalle istanze locali.
Il malumore è particolarmente evidente a Savona, dove i due consiglieri comunali di FDI, Arecco e Giusto, hanno scelto di abbandonare l’aula durante la discussione sul bilancio comunale, invece di dare battaglia e votare contro. Questo gesto, interpretato da alcuni come una forma di protesta silenziosa, sembra riflettere il crescente disagio interno.
Secondo le voci che circolano all’interno del partito, le nomine non sarebbero esclusivamente mirate a rafforzare il radicamento di FDI in Liguria. Una delle ipotesi più accreditate è che Matteo Rosso si sia trovato nella necessità di consolidare la propria posizione, non godendo più del pieno appoggio di Francesco Lollobrigida. In questa prospettiva, le nomine sarebbero state un modo per rafforzare il controllo sul partito regionale, affidandosi a fedelissimi.
La nomina di Claudio Cavallo, già coordinatore provinciale ora diventato anche vice di sé stesso, a Savona ha destato particolare curiosità. In città, molti si chiedono chi sia e cosa abbia fatto per meritare un altro incarico rilevante. A differenza degli altri nomi, più noti e radicati, Cavallo sembra essere un outsider. La sua nomina viene interpretata da alcuni come una mossa per alimentare dinamiche di potere interne piuttosto che un reale tentativo di rafforzare la presenza di FDI nel territorio savonese.
La riorganizzazione guidata da Matteo Rosso lascia molti interrogativi sul futuro di Fratelli d’Italia in Liguria. Se da un lato il partito si è mostrato forte a livello elettorale, dall’altro sembra rischiare di perdere il contatto con la base, a causa di decisioni percepite come calate dall’alto. Le prossime settimane diranno se questa strategia servirà davvero a consolidare il partito o se alimenterà ulteriormente i dissapori interni, in un momento in cui la coesione e il radicamento territoriale dovrebbero essere la priorità.