Non si placano le polemiche interne a Fratelli d’Italia in Liguria, dove la recente nomina di quattro vice commissari provinciali sta facendo discutere. Anche il commissario regionale, come i suoi vice, è stato nominato e non eletto, scatenando malumori tra i militanti e gli associati. Una situazione che, per molti, rappresenta un’anomalia organizzativa, soprattutto in una regione dalle dimensioni contenute sia per popolazione che per territorio.
La struttura gerarchica imposta nel partito meloniano in Liguria appare un unicum a livello nazionale. In altre regioni, il radicamento territoriale ha portato a un’organizzazione più partecipativa, con maggiore coinvolgimento della base. In Liguria, invece, le nomine dall’alto hanno sollevato dubbi e perplessità, spingendo molti associati a chiedersi quale sia la direzione del partito.
Il malumore è palpabile, anche se al momento i dissidenti mantengono un basso profilo. Tuttavia, si mormora sempre più insistentemente che dietro queste decisioni ci sia la preparazione della stagione romana dei congressi regionali, un appuntamento che potrebbe segnare un punto di svolta per l’organizzazione interna del partito.
I numeri, del resto, non mentono. Alle ultime elezioni regionali, Fratelli d’Italia ha registrato un calo significativo, perdendo ben 10 punti percentuali rispetto alle elezioni europee e nazionali. (26,7% alle europee , 15,1% alle regionali) Questo dato è particolarmente allarmante se si considera che le europee si sono tenute a pochi mesi di distanza dalle regionali, mostrando chiaramente una fragilità organizzativa e una perdita di consenso a livello locale.
Questo trend negativo può essere attribuito a diversi fattori:
• Mancanza di radicamento territoriale: La scelta di puntare su figure nominate dall’alto ha allontanato molti militanti storici, che si sentono esclusi dai processi decisionali.
• Fragilità organizzativa: La struttura del partito in Liguria appare più liquida e meno coesa rispetto ad altre regioni, dove Fratelli d’Italia ha saputo costruire una rete più solida.
• Perdita di identità: La competizione interna al centrodestra ha portato il partito a inseguire modelli già proposti da Lega e Forza Italia, senza offrire una visione distintiva per il territorio.
Gli osservatori più informati sono convinti che queste nomine siano solo un preludio alla stagione dei congressi regionali. Un momento cruciale per Fratelli d’Italia in Liguria, che dovrà dimostrare di saper superare le divisioni interne e ricostruire una base solida e partecipativa.
Fratelli d’Italia si trova a un bivio in Liguria. Da un lato, le nomine dall’alto e la gestione verticistica rischiano di alienare ulteriormente i militanti. Dall’altro, la necessità di riorganizzarsi in vista dei prossimi appuntamenti elettorali richiede un cambio di passo deciso. Solo il tempo dirà se il partito saprà trasformare le sue debolezze in opportunità o se continuerà a inseguire i suoi alleati nella corsa per il centrodestra regionale.