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Fratelli d’Italia guida la formazione della giunta ligure: sfide, equilibri e giochi di potere per i seggi savonesi

La giunta regionale ligure prende forma sotto l’occhio attento di Roma, con un peso decisivo dei vertici nazionali di Fratelli d’Italia. Con un totale di sette assessorati, almeno quattro nomi sembrano ormai certi: a Luca Lombardi potrebbe andare il Turismo, mentre Stefano Balleari si posizionerebbe come presidente del consiglio regionale. La strategia di Fratelli d’Italia sembra puntare su continuità e discrezione, evitando di esporsi troppo su deleghe complesse come la Sanità, che Bucci vorrebbe affidare a un esperto manager del settore.
Il perimetro delle nomine è definito anche dal bilanciamento politico secondo il “manuale Cencelli”. Per la Lega, uno dei fratelli Piana (Alessio o Alessandro) dovrebbe ottenere l’assessorato alle Attività produttive e un ruolo come vicepresidente del consiglio. Forza Italia entra in giunta con Marco Scajola, mentre le liste civiche di Bucci avranno voce tramite Giacomo Giampedrone, per “Vince Liguria”, e un possibile secondo rappresentante per “Orgoglio Liguria”.
Per Savona la complessità della legge elettorale regionale e il delicato equilibrio politico rendono difficile per alcuni candidati ottenere un seggio. Albenga, per esempio, ha visto sfumare l’elezione di Giorgio Cangiano (PD), che ha ceduto il passo a Jan Casella (Avs) in un testa a testa finale. Tuttavia, una possibilità per l’albenganese Eraldo Ciangherotti (FI) potrebbe emergere se Angelo Vaccarezza accettasse un incarico da assessore, liberando così un posto in consiglio; ma Vaccarezza sembra restio a lasciare il suo seggio sicuro per un incarico meno stabile.
Anche Antonella Tosi (FdI) potrebbe subentrare in caso di nomina di Rocco Invernizzi come assessore, ma i giochi restano aperti, soprattutto per i savonesi come l’ex sindaca Ilaria Caprioglio e il sindaco di Borghetto, Giancarlo Canepa (Lega), favorito dalle preferenze ottenute dall’ex onorevole Sara Foscolo, che potrebbe ottenere un’assessorato.
Infine, Silvia Rozzi (FdI), a soli cinque voti da Tosi, vede sfumare la sua elezione. Nonostante ciò, il suo forte risultato nella Val Maremola e il contributo alla crescita del partito locale le danno motivo di soddisfazione, anche se con un pizzico di amaro in bocca.

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