Il raduno dei fotografi Oltre che farmacista ho una p.iva di fotografo libero professionista e sono rimasto basito quando ho visto che a Celle Ligure in occasione del 18 Raduno Ferrari erano stati “assunti” per fare il servizio fotografico ufficiale i fotoamatori del Circolo Arci L’istantanea di Savona… |
Questi fotoamatori hanno fotografato delle modelle davanti alle Ferrari (ne hanno portato numerose mi dicono) e poi hanno ripreso fotograficamente lo svolgersi della premiazione (immortalando i ferraristi chiamati uno ad uno a ritirare le coppette e gli attestati di presenza, bell’esempio di promozione sociale della fotografia finalizzata all’effettuazione di una mostra fotografica artistica come sarebbe scritto nel progetto approvato dall’Arci). Abbiamo un contributo filmato a riguardo per tutti coloro che eventualmente pensassero che è la loro parola contro la nostra: |
La fornitura del servizio fotografico del circolo Arci suddetto alla manifestazione è stata anche un occasione per raccogliere adesioni e sponsorizzare un workshop (non credo gratuito) che si terrebbe l’8 di maggio nei bagni Capo Torre sempre a Celle Ligure. Dicono di essersi prestati gratis, ma se bastasse sempre dire così nessuno pagherebbe più le tasse. La cosa sicura è che noi professionisti non abbiamo lavorato quindi il Promotur avrà risparmiato denaro e l’agenzia delle entrate non riceverà le tasse che solitamente io e il mio collega professionista di Celle Ligure siamo soliti pagare quando lavoriamo con soggetti come Promotur o Comune di Celle. Abbiamo chiesto spiegazioni inoltrando una lettera di rimostranze scritta a due mani, senza peraltro avver nessuna risposta, anche perchè probabilmente ci sarebbe voluto del coraggio a mettere per iscritto qualcosa. Se va bene che un circolo di fotoamatori possa utilizzare tranquillamente i suoi soci per entrare in concorrenza con noi nella fornitura di servizi fotografici sono pronto a chiudere la partita iva, sarei anche legittimato a pretendere indietro le tasse che ho pagato fino ad ora perchè evidentemente la professione di fotografo non è più un mestiere per cui occorre fornire un contributo allo stato e quindi anche alla collettività. Concludendo mi pare di essere stato abbastanza chiaro che noi professionisti siamo stufi di essere presi in giro, pagare commercialisti, fior di tasse e sanzioni ad ogni minimo errore nella compilazione formale della fattura, quando ci sono tanti dilettanti che lavorano tranquillamente (al nostro posto) senza fatturare un piffero, e per di più talmente alla luce del sole da venire citati sulle locandine ufficiali della manifestazione. La misura è ormai colma. Paolo Torrielli |