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forse è meglio che si rivolga ad un avvocato!

Certamente ho contribuito ad inquinare il mare, non lo posso negare! Così come contribuiva ad inquinarlo lei con le sua cagate, prima che si decidessero a costruire i depuratori. o come inquina l’ aria, ancora oggi, a norma di legge, lavorando nella TP. Prima che diventassi ammiraglio, le cisterne delle petroliere dovevano servire a trasportare prodotti petroliferi, e una volta prosciugate, una parte di esse doveva servire a contenere la zavorra per poter mettere in assetta di navigazione la nave, fino a quando alle raffinerie non fu imposto di dotarsi di serbatoi per ricevere la zavorra sporca, le navi erano costrette a lavare un certo numero di cisterne, per poterle riempire di acqua pulita che veniva pompata a mare dentro i porti; la zavorra sporca e le acque di lavaggio venivano pompate a mare oltre le 50 miglia dalla costa, tutto questo era regolamentato dalla legislatura internazionale e per le petroliere non c’ erano alternative. Dalla fine delle anni 60 le cose sono cominciate acambiare, alcune raffinerie senza che glielo imponesse la legge, si dotarono di impianti di ricezione zavorra, le prime, in Italia furono le raffineria di Milazzo, Gaeta e Ravenna di Jean Paul Getty ( tenere presente che il prodotto petrolifero veniva poi recuperato e rimesso nel ciclo produttivo, non lo aveva fatto perché era un ambientalista! ) In seguito anche le altre raffinerie si adattarono, e questo fu soltanto l’ inizio! In seguito, si sono presi provvedimenti, cominciando a costruire petroliere con apposite cisterne chiamate slop tanks nelle quali venivano pompate le acque di lavaggio, dove i prodotti petroliferi, più leggeri, si separavano dall’ acqua, venivano recuperati e pompati nelle recovery tanks, e da qui, pompati nei depositi della zavorra a terra assieme alla zavorra sporca. Soltanto negli anno 80 si cominciarono a costruirsi petroliere con cisterne destinate alla sola la zavorra, e obbligare alcune petroliere superiore a 20.000 DWT a sacrificare una parte delle cisterne e destinarle esclusivamente al trasporto della zavorra pulita; questo però comportava una perdita di guadagno, in quanto il carico da trasportare si riduceva notevolmente, gli armatori furono invogliati a costruire nuove petroliere grazie alle agevolazioni degli stati e della comunità europea. Forse lei è troppo stupido per capirlo, ma quando una nave pompa a mare prodotti oleosi, lascia dietro di se una scia lunga moltissime miglia, come se fosse una rotta tracciata sul mare, attraverso la quale satelliti ed elicotteri riescono facilmente ad individuare chi ha commesso il reato. Quelle enormi macchie oleose che ci capita, non di rado, osservare, sicuramente derivano dal pompaggio a mare delle acque di sentina di qualche vecchia nave da carico, che, a volte, non avendo alternative è costretta a farlo. Comunque anche per le acque di sentina delle macchine, nonostante i depuratori, per le navi italiane c’ è l’ obbligo di pomparle a terra ed i controlli da parte delle Capitanerie sono diventati alquanto severi. Per quanto riguarda il Mediterraneo il Nostro Stato ha imposto a tutte le nostre navi di non pompare a mare assolutamente niente, tranne i liquami trattati oltre le tre miglia dalla costa, ( fossi in lei mi comincerei a preoccupare di tutta la merda che le navi da crociera pompano a mare! ) Ma questo non ha potuto imporlo anche alle navi di altre nazionalità, non avendo nessuna legislazione sull’ intero Mare Nostrum. Si rende conto che i prodotti petroliferi costano un sacco di soldi? Pensa forse che armatori e proprietari del carico trasportato sarebbero contenti di avere a bordo dei comandanti che si divertano a pompare carico a mare? A parte me, che lei considera un cretino, penso che ce ne siano abbastanza pochi! La saluto, caldamente, con un grande vaffanculo! E la invito ad informarsi meglio, prima di lanciare accuse da emerito imbecille.

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