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FESTA DEMOCRATICA A SAVONA FINALE CON BOTTE

FESTA DEMOCRATICA  A SAVONA
FINALE CON BOTTE
Fabio Musso
Giancarlo Berruti
Livio Di Tullio

Belli i tempi in cui la Festa dell’Unità (ora festa democratica) era un insieme di dibattiti, discussioni, un cantiere di idee con la partecipazione di politici illustri, la parte culinaria era solo un corollario. Oggi invece si è ridotta ad una sagra paesana, tanto è vero che alla fine di ogni serata la prima domanda che si pongono gli organizzatori è: “Quanto abbiamo incassato?”

Ieri, serata conclusiva, le cose sono andate ancora peggio, Giancarlo Berruti, tesoriere del PD, si è rivolto ai renziani presenti accusandoli di non aver partecipato ai lavori della festa; l’accusa, totalmente falsa (Nicoletta Negro, il sindaco di Cairo Briano, e molti altri renziani sono stati presenti parecchie sere) ha fatto arrabbiare Fabio Musso che si è rivolto a Di Tullio chiedendo spiegazioni. Il vice sindaco non deve averlo accolto molto bene, almeno dalle urla che si sono sentite, qualcuno parla anche di qualche spinta; peccato non si sia andati oltre, vista la stazza fisica dei due sarebbe stato davvero un bel match pugilistico.

Il pomo della discordia è il ruolo del tesoriere: Giancarlo Berruti infatti gestisce  le finanze del PD da sempre, attraverso la fondazione Centofiori con uno stipendio di 2.000 euro al mese, ma guai a chiedergli informazioni sul bilancio e sul patrimonio del partito, lui non vuole rendere conto a nessuno e per un partito che si vuole rinnovare il primo passo da compiere sarebbe proprio quello di sostituirlo e rendere i bilanci pubblici.

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