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Fermiamo il Mostro del Gas (e le farse elettorali)

Il Gruppo apartitico “Fermiamo il Mostro del Gas” era nato per opporsi all’installazione del rigassificatore di fronte alle spiagge di Savona e Vado Ligure. Un obiettivo chiaro, una battaglia trasversale: tutelare l’ambiente, la salute e il territorio. Ma ora? Pare che l’indignazione genuina si sia trasformata in una farsa politica.
Scopriamo che questo comitato “apartitico” sembra essersi trasformato in un palco per una campagna elettorale mascherata. A chi giova questa metamorfosi? A un candidato di un partito che, guarda caso, ha deciso di schierarsi contro il rigassificatore… per pura convenienza elettorale! Che tempismo perfetto! Il PD, il partito che per anni ha difeso a spada tratta gli interessi di Tirreno Power, che ha amministrato Vado Ligure fianco a fianco con Giovanni Toti, un partito in cui un candidato alle scorse elezioni ha ricevuto finanziamenti elettorali (regolarmente denunciati) dal proprietario di discariche ed ora, ricandidato, fa il paladino dell’ambiente
Eppure, ci sono ancora cittadini in buona fede che credono che l’opposizione del PD a questo rigassificatore sia sincera. Sperano che, questa volta, il partito possa redimersi.
Ma il PD, invece, di proporre soluzioni energetiche alternative concrete, si limita a strillare slogan ambientali vuoti. “Rinnovabili! Sostenibilità! Energia verde!”… parole come coriandoli, sparpagliate nel vento senza la minima traccia di una progettualità reale. E noi dovremmo fidarci?
La verità è che qui non c’è spazio per la coerenza. Tutto si riduce a una partita di scacchi elettorale, dove il territorio è la scacchiera e i cittadini… sono i pedoni sacrificabili. “Fermiamo il Mostro del Gas!” ci gridano dall’alto dei loro pulpiti. Ma quale mostro? Quello del rigassificatore o quello delle promesse vuote?
È davvero questo il futuro che vogliamo per la nostra provincia? Un futuro di sterili polemiche politiche, di scambi di accuse tra i soliti noti, di comitati che nascono dal basso e vengono fagocitati dalla macchina elettorale? Oppure un futuro in cui si discute, si propone e si agisce con serietà su politiche energetiche alternative, che siano davvero sostenibili e vantaggiose per il nostro territorio?
Le chiacchiere stanno a zero. E noi non dobbiamo più farci prendere in giro da chi strumentalizza la nostra terra per una manciata di voti. Il rigassificatore è solo un tassello di un gioco ben più grande, e non dobbiamo permettere che il nostro impegno venga distorto e manipolato. Svegliamoci, perché il mostro da fermare non è solo in mare, ma anche dietro le quinte di questa triste commedia.

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