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FdI. Simona Saccone Responsabile del Dipartimento Equità Sociale e Disabilità Liguria: “FdI cresce anche nella sostanza: molti i progetti del dipartimento

 Ieri prima riunione in presenza del Dipartimento Nazionale Equità Sociale e Disabilità con il Prof. Antonio Guidi e la Deputata Maria Teresa Bellucci

Genova. S’è tenuta ieri a Roma, presso il Parlamento, la prima riunione in presenza del Dipartimento Nazionale Equità Sociale e Disabilità con il Prof. Antonio Guidi e la Deputata Maria Teresa Bellucci , presente la Responsabile per la Liguria Simona Saccone:

” FdI sta crescendo molto sia in Liguria, sia a livello nazionale, ma lo fa in maniera concreta, sostanziandosi dei progetti che i i dipartimenti studiano e propongono” Il commento di Simona Saccone, già Capogruppo FdI in Consiglio comunale a Savona.

“Ieri a Roma si respirava entusiasmo, voglia di fare, spirito di squadra, cose che non sempre caratterizzano la politica , ma che personalmente ritengo essenziali perché non c’è nulla di più gratificante della politica utile alla cittadinanza, ossia la politica vera.”

” Il dipartimento equità sociale e disabilità- Spiega Simona Saccone – è un laboratorio, sostenuto da persone concrete che vivono sulla propria pelle le difficoltà, confrontandosi quotidianamente col territorio. L’approccio olistico del Prof. Guidi – che oltre ad essere un neurologo vanta un eccellente curriculum istituzionale potendo annoverare non solo la carica di Ministro per la Famiglia e la Solidarietà Sociale nella XII legislatura, ma anche, tra gli altri, il ruolo di Relatore all’assemblea riunita dell’Onu – consente un metodo inclusivo già nelle tematiche affrontate, così da non essere categorizzante. ”

“Al momento – Prosegue Simona Saccone – son tante le tematiche affrontate: prima fra tutte l’impulso che dev’essere dato al mondo della Ricerca e Sviluppo, proprio avvalendosi dei fondi per il pnrr, si può infatti premere l’acceleratore su tutto quel comparto inerente a protesi e robotica . Spesso le barriere son mentali ancor prima che fisiche ed albergano negli occhi altrui, perché le persone con difficoltà son già pronte a sfidare se stesse, a rendersi autonome, a fare il passo successivo, sono le istituzioni a non aver la stessa dinamicità. Un altro tema affrontato è quello legato a figure professionali specializzate nell’ambito dell’assistenza: qui abbiamo un vero e proprio vulnus e colmarlo consentirebbe non solo di creare posti di lavoro, ma anche di migliorare la vita di moltissime persone.”

“Postremo il concetto di equità sociale viene dal dipartimento, ovvero da FdI, declinato nell’unico modo possibile, quello assoluto, occupandosi dei diritti di qualsiasi persona che, indipendentemente da logiche categorizzanti, si veda lesa in qualcosa: pensiamo alla difesa delle vittime di reati violenti,con la nostra Paola Radaelli, piuttosto che alla lotta per la tutela delle p.iva oberate da burocrazia, imposte alte a fronte di un welfare non rispondente alle esigenze non solo professionali, ma anche familiari,ecc.ecc. Siamo persone umane, come tali tangiamo ogni giorno più ambiti della vita: i paletti categorizzanti e spesso omologanti non fanno altro che innalzare barriere mentali, dobbiamo invece porci in ascolto e chiederci se questa sia una società per tutti, se una qual cosa sia fruibile per tutti , perché assistenza ed assistenzialismo sono due concetti profondamente diversi, il primo, quello che sosteniamo, è rispettoso dell’altrui dignità e può essere anche prodromico di una nuova forma di autonomia ed indipendenza, la seconda invece obnubila, schiaccia la dignità e rende passivi” Conclude Simona Saccone

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