Fatture sospette e accuse di estorsione: a processo l’ex onorevole Pd Massimo Zunino e Flavio Raimondo

Zunino e Raimondo

Si è aperto il processo a carico di Massimo Zunino, ex parlamentare del Partito Democratico e attuale presidente del consiglio di amministrazione della SAT, azienda che si occupa della gestione dei rifiuti in alcuni comuni della provincia di Savona. L’accusa è pesante: avrebbe emesso fatture per consulenze mai realmente eseguite, generando così pagamenti indebiti per servizi inesistenti.
A condividere il banco degli imputati c’è anche Flavio Raimondo, ex amministratore e dirigente di Ecosavona e Green Up, società che gestiscono le discariche di Boscaccio e Bossarino a Vado Ligure. Secondo la Procura, Raimondo avrebbe utilizzato il proprio ruolo per costringere un imprenditore del settore rifiuti, Claudio Busca, a versare somme di denaro in cambio della possibilità di continuare a conferire rifiuti nelle discariche. L’imprenditore, considerato il principale accusatore, sostiene che nel 2016 avrebbe dovuto pagare 35.000 euro, di cui 10.000 sarebbero stati destinati a Zunino.
Le indagini, avviate nel luglio 2021, sono state condotte dalla Guardia di Finanza e coordinate dal PM Massimiliano Bolla, che ha ricostruito i presunti flussi di denaro attraverso intercettazioni e documentazione finanziaria. Durante la prima udienza in aula, un ex militare della Guardia di Finanza ha testimoniato sugli accertamenti condotti, nonostante la difesa di Raimondo avesse cercato di escludere alcune intercettazioni non trascritte dagli atti. Il giudice ha respinto la richiesta, accogliendo invece la posizione dell’accusa basata su una sentenza della Corte di Cassazione.
Gli imputati respingono ogni addebito, ma il processo è solo all’inizio e promette di far luce su una vicenda che potrebbe rivelare nuove ombre nella gestione dei rifiuti in provincia di Savona.

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