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Ex Mondomarine – Sarà tutta propaganda?

La concessione demaniale delle aree occupate dai cantieri ex Mondomarine, dopo numerosi rinvii a causa dei ricorsi presentati al TAR dai diversi concorrenti, è stata affidata (salvo ulteriori ricorsi) per venti anni alla società Palumbo Superyachts Savona srl, controllata a sua volta dalla partenopea Palumbo group Shipyard. (Il secolo XIX 16 novembre 2018)

La procedura di riassegnazione delle aree, di competenza dell’Autorità di sistema portuale,una volta intervenuto il fallimento di Mondomarine, a fine 2017, è stata caratterizzata da un alto tasso di litigiosità tra i possibili concorrenti. L’Autorità Portuale aveva assegnato una concessione provvisoria al soggetto fallito Mondomarine, ma Mondomarine, prima che intervenisse il fallimento, aveva a sua volta affittato il ramo d’azienda alla nuova società Palumbo Superyachts Savona srl. Questo criterio aveva generato diversi ricorsi al TAR da parte degli altri due concorrenti alla liquidazione giudiziale, Monaco Marine Italia e Rodriguez Yachts Italy, entrambe con sede a Roma, che, a loro parere, vedevano ingiustamente favorita la Palumbo Superyachts Savona srl.

I sindacati savonesi sono molto soddisfatti, Andrea Pasa, segretario generale della CGIL di Savona, elogia Lorenzo Ferraroche in rappresentanza della Fiom – CGIL ha condotto la vertenza.

Anche Andrea Mandraccia, segretario generale della Fiom-CGIL di Savona, dal suo profilo Facebook, è euforico “Il Comitato di Sistema Portuale ha deliberato il rilascio della concessione demaniale relative alle aree ex Mondomarine alla Palumbo Superyacht con cui le Organizzazioni Sindacali avevano sottoscritto un accordo per l’assunzione dei lavoratori. Finalmente il grande sforzo prodotto in questi mesi difficilissimi soprattutto per i tanti lavoratori rimasti senza retribuzione ha pagato!”.

Pasa – Toninelli – Mandraccia

Se, solo poche ore prima, l’ultima baracconata del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Danilo Toninelli(Movimento 5 Stelle), di esultare con il pugno chiuso l’approvazione del decreto Genova era stata duramente censurata da tutto l’arco costituzionale, per Mandraccia e Pasa farsi eventualmente riprendere esultanti con il pugno chiuso per i risultati ottenuti in questa vertenza dovrebbe essere un segno distintivo, ma si sa ormai le ideologie sono finite da tempo.

Forse i sindacati savonesi, prima di esultare euforici, si sarebbero dovuti impegnare un po’ di più per trovare nelle pieghe delle leggi, o meglio mettendo in campo qualche forma di lotta, per ottenere delle misure di sostentamento al reddito, per quei lavoratori, che per molti mesi sono rimasti mesi senza uno stipendio. Un sindacato dovrebbe più che altro occuparsi di fornire ai lavoratori gli strumenti per lottare per la continuità del reddito, più che a fare annunci e passerelle nelle assemblee elettive con i politici di una schiera o dell’altra, oggi meglio entrambe.

Paparusso – Ferraro

“Siamo soddisfatti di questa notizia, si mette fine a un lungo calvario si può risolvere la situazione dei lavoratori come da accordi presi in precedenza con Palumbo all’Unione Industriali” è quanto dichiarato da Lorenzo Ferraroe Franco Paparusso (UIL – ex CGIL) (SavonaNews giovedì 15 novembre 2018)

Per SavonaNews attualmente vi sarebbero 19 lavoratori nel cantiere, di cui solo 10 della ex Mondomarine, mentre gli altri 9 presumibilmente assunti esternamente dal perimetro del cantiere fallito. Risulterebbero ancora disoccupati 40 lavoratori ex Mondomarine.

Secondo La Stampa del 16 novembre “con l’affitto del ramo d’azienda Palumbo si era aggiudicato i cantieri e la concessione per sei mesi, fino a fine anno, con l’impegno di assumere 9 lavoratori che sono diventati 19 in seguito alle commesse affidate all’impresa.” Concordando però sul fatto che vi sarebbero ancora 40 lavoratori disoccupati ex Mondomarine.

“Siamo soddisfatti perché con questa decisione si conclude finalmente una vicenda lunga e complicata speriamodi incontrare presto l’azienda per parlare dei lavoratori da reintegrare. Palumbo è un’impresa solida e affidabile e ci aspettiamo che i lavoratori vengano tutti reintegrati come era stato promesso” è quanto dichiarato dalla CGIL e dalla UIL (La Stampa 16 novembre 2018)

Per il Secolo XIX invece “Sedici dipendenti ex Mondomarine erano stati riassunti da Palumbo, poi saliti a ventuno, con la prospettiva del completo reintegro di tutto l’organico (40 persone)”.

Salvo ulteriori ricorsi, la vicenda si potrà considerare conclusa solo quando tutti lavoratori ex Mondomarine saranno reintegrati. Ormai però si vive solo di propaganda ed annunci, il caso della folla “oceanica” di parlamentari 5 Stelle in piazza Colonna, di fronte al balcone di Palazzo Chigi, esultante che con il deficit al 2,4% sarà la fine della povertà, è il caso più eclatante.

Per quanto riguarda l’affidabilità di Palumbo dal punto di vista della sicurezza dei lavoratori, come già scritto in precedenti articoli, i cantieri Palumbo sono spesso stati oggetto di molti incidenti sul lavoro, con diversi morti (LEGGI), i più gravi nei cantieri ex ISA Yacht di Ancona ora Palumbo Superyachts Ancona Srl e nei cantieri di Malta, oltre a procedimenti penali che riguardano lo smaltimento dei rifiuti nei cantieri di Messina.

Sempre sul tema della sicurezza sui luoghi di lavoro, tema molto caro ai sindacati savonesi, bisogna segnalare un recente incidente sul lavoro nei cantieri di Palumbo Malta Shipyard. Il Times of Malta dell’8 agosto 2018 riporta che due tecnici che operavano su un impianto elettrico sono stati colpiti da una scarica. (LEGGI)

CGIL e UIL, per questa vertenza, sembrano affidarsi a speranze a promesse ed a molta propaganda. Più che di speranze e promesse i lavoratori necessitano di certezze. Certezze che si ottengono unicamente con accordi di programma sottoscritti non solo tra le parti (azienda e sindacati), ma che abbiano inoltre come garante una istituzione. Gli accordi devono essere successivamente fatti rispettare.

Chi vive di speranza, satolla lo spirito e affama la panza, soprattutto quella dei lavoratori savonesi.

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