Nel frattempo, nell’epoca degli assurdi lessicali della “continuità con discontinuità” viene da pensare che a Celle Ligure la attività amministrativa sia l’arte dei furbi.
Ormai, quasi tutti, in lunghissimi 45 anni, quasi mezzo secolo, hanno servito inconsciamente il progetto politico – urbanistico di Renato Zunino.
Alcuni di loro, tanti, sono stati prima servi e poi saltimbanchi, altri invece oppositori prima e servi in seguito. Mai e poi mai con disegni e pianificazioni territoriali alternative che sarebbero state valenti giustificazioni. L’oggetto del contendere solo la seggiola per l’accesso e la conservazione del potere, ossia indennità di piccole, medie, rilevanti entità.
Il potere granitico locale vecchio di 50 anni è sagomato da Renato Zunino, lui sì populista, che ha sempre impedito il democratico ricambio generazionale con scaltri metodi clientelari, specie nelle vigilie elettorali.
Succederà anche questa volta? C’è da giurarci.
La terza lista diventerebbe e diventerà il solito collaudato sistema di ripartizione dei voti a garanzia della vittoria nella “continuità della discontinuità” tanto per fare un po’ di ordine morale, mentale e politico.
Chi detiene il potere da 50 anni non può considerarsi nuovo con semplici trucchi e contorsioni linguistiche.
NEL FRATTEMPO:
1) la località di Celle Ligure non figura più connotata sulle mappe turistiche nazionali ed internazionali. Ha perso il suo storico prestigio e subisce una costante, barbara e povera invasione di flussi turistici low cost che veicolano poca ricchezza sul territorio, limitati posti di lavoro per brevi spazi temporali, insopportabile temporaneo affollamento a carico dei servizi che i residenti pagano. Ha rinunciato alle molte già esistenti strutture di accoglienza turistica senza promuovere loro sviluppo quantitativo e qualitativo. UN SECCO DECLINO.
2) Il suo asset urbanistico offre una risultante finale sconcertante. Un paese del tutto privo di seducenti attrazioni e male se non poco connesso, nelle sue evidenze urbane, architettoniche ed umane, a richiami storici, di tradizione territoriale e linguistica, diventa alla fine richiamo per insediamenti poco qualificanti e difficilmente armonizzati. Un profilo territoriale scarsamente interessante, senza specificità e quindi non proiettabile nel futuro sul mercato interno ed internazionale. (Non basta la sua balneabilità).
3) Al contrario sembra effervescente ed incessante l’interesse per grandi operazioni che coinvolgono soggetti poco convergenti negli interessi con la popolazione locale: banche, società immobiliari, istituto di sostentamento del clero, soggetti occulti legati a poteri attivi di sospetta origine ed equivoci propositi.
4) Risulta particolarmente incomprensibile evidenziare come il comprensorio cellese sia prossimo a conoscere un rilevante aumento di trasformazioni a destinazione abitativa che satureranno definitivamente un già asfissiato mercato immobiliare locale.
MOLTA OFFERTA E SCARSA DOMANDA EPPURE SI COSTRUISCE ANCORA. QUALCOSA NON TORNA.
LOGICA DI MERCATO MILLE VOLTE OSCURA O FORSE SOLO MERITEVOLE DI ESSERE CHIARITA.
Con 400 appartamenti nuovi il mercato volgerà al crollo verticale.
Ogni cittadino proprietario di vecchio o di nuovo ci pensi. Non lo dimentichi.
Il suo capitale immobiliare si assoggetterà a rapide svalutazioni, indipendentemente dall’andamento generale del settore…LEGGI
Per questi motivi allora auspichiamo un’interruzione di un’esperienza alquanto dannosa per i cittadini.
DATA L’EMERGENZA, A.A.A. CERCASI
Generosi, dinamici, stanchi, onesti cittadini, capaci di costituire lista comunale unitaria
pronta a rottamare la granitica esperienza amministrativa vecchia di mezzo secolo.
Lista comunale unitaria per l’ordine urbanistico, la bellezza del paesaggio, la riqualificazione dei flussi turistici, la legalità invocata ed applicata, il recupero di storia, cultura, tradizioni, lingua di una comunità scomparsa.
UN CELLASCO DOC