La carenza di alloggi a Savona continua a essere un tema caldo, alimentando il dibattito politico tra il segretario del Sunia Di Tullio (finalmente una voce fuori dal coro nella beatificazione del sindaco) e l’amministrazione comunale. Una questione complessa, che non riguarda solo numeri e statistiche, ma tocca direttamente la qualità della vita di molte famiglie savonesi.
Di Tullio non ha risparmiato critiche al Comune, accusandolo di immobilismo e di una gestione insufficiente delle politiche abitative, ha puntato il dito contro i ritardi nell’assegnazione degli alloggi popolari e l’assenza di un piano chiaro per rispondere all’aumento della domanda, aggravata dalla crisi economica e dall’inflazione. Secondo Di Tullio, l’amministrazione avrebbe dovuto intervenire con maggiore tempestività, valorizzando il patrimonio edilizio pubblico e incentivando progetti di edilizia convenzionata.
Il Comune, dal canto suo, ha replicato difendendo il proprio operato e sottolineando come il problema sia radicato nel tempo. Gli assessori hanno ricordato i limiti imposti dal bilancio comunale e la difficoltà nel reperire risorse da destinare a nuove costruzioni o alla riqualificazione degli edifici esistenti. Tuttavia, ormai si preferisce puntare e spendere su Savona Capitale della Cultura, un progetto che garantisce maggiore visibilità rispetto a questioni di impatto sociale immediato.
Inoltre, l’amministrazione ha evidenziato le iniziative già avviate, come il censimento degli immobili sfitti e il dialogo con la Regione per ottenere fondi aggiuntivi.
Nonostante questi sforzi, l’emergenza abitativa rimane un nodo irrisolto, che si riflette nel crescente malcontento dei cittadini. Famiglie in difficoltà economica, giovani coppie e studenti continuano a scontrarsi con affitti elevati e una scarsa disponibilità di case accessibili.
Lo scontro tra Di Tullio e il Comune mette in evidenza non solo i problemi del presente, ma anche la necessità di un cambio di rotta. Savona ha bisogno di una strategia abitativa che guardi al futuro, puntando su sostenibilità, inclusività e collaborazione tra pubblico e privato.