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Elezioni regionali, una farsa di maschere e trasparenze

Con le prossime elezioni regionali la politica ligure si sta trasformando in un teatro dell’assurdo, dove i protagonisti indossano maschere e travestimenti, cercando di ingannare gli elettori con il gioco delle parti. L’ultimo atto di questa tragicommedia vede la nascita della lista “Riformisti uniti per la Liguria”, una foglia di fico sotto la quale Andrea Orlando tenta disperatamente di nascondere la variegata coalizione di Italia Viva, Più Europa e socialisti, tutti insieme per una pseudo-rivoluzione che promette trasparenza e coerenza. In realtà, sembra più una pantomima che un reale tentativo di cambiamento.
L’ex senatore Mattia Crucioli non ci sta e attacca, definendo la lista centrista una pura operazione di facciata. “Non proprio un’operazione coerenza e trasparenza per chi asserisce di voler cambiare il modo di far politica in questa regione”, tuona Crucioli, lanciando una frecciata a Orlando e compagni.
Crucioli, ex pentastellato ora candidato con la lista “Uniti per la Costituzione” a sostegno di Nicola Morra, un altro reduce delle ceneri del Movimento, non risparmia critiche e ironie. “Restiamo in attesa di vedere sullo stesso palco Luca Pirondini, Ferruccio Sansa e Raffaella Paita parlare ai liguri di infrastrutture, inceneritori e magari anche del ritorno al nucleare”, punge Crucioli. È evidente il sarcasmo: la coerenza sembra essere l’ultima delle preoccupazioni per questa variopinta compagnia.
E non manca lo scontro diretto. Morra risponde piccato all’accusa lanciata da Orlando che, nel tentativo di screditare i candidati avversari, li etichetta come collaboratori occulti del sindaco Bucci. “Siamo noi l’unica vera, dura e ruvida opposizione al sindaco Bucci in consiglio comunale, per merito del consigliere Crucioli”, replica secco l’ex presidente dell’Antimafia.
Ma la politica è fatta anche di fraintendimenti, e qui sembra che Orlando abbia confuso le pedine sulla scacchiera. Forse stava pensando a Italia Viva del suo presidente del Consiglio Renzi, piuttosto che ai “Riformisti”. La foglia di fico cade, lasciando scoperti imbarazzi e incoerenze di una politica ligure che sembra più interessata a mascherarsi che a mostrarsi per quello che è realmente.

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