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ELEZIONI REGIONALI – UNA BREVE RIFLESSIONE

 

ELEZIONI REGIONALI – UNA BREVE RIFLESSIONE
La divisione delle sinistre
Le difficoltà del PD a trovare candidate donne
Le complicazioni del centro destra
Il Movimento 5 Stelle e il loro ruolo dei cittadini in politica
Per l’avvio di questa campagna elettorale per le Regionali fare le più disparate analisi e riflessioni è del tutto inutile, di volta in volta cambiano i suonatori ma non la musica che rimane sempre la stessa.
In una sinistra dilaniata dai motivi che sono a tutti evidenti assistiamo all’immane sforzo dei dirigenti per cercare di ritrovare la convergenza, l’unità e senso di appartenenza ad ideali ormai evanescenti e confusi.
Si appellano ai compagni di partito …
perché necessitano dell’apporto collettivo di tutti, in quanto solo uniti possono ottenere il cambiamento epocale che dicono di volere per aiutare la Regione Liguria a rinascere.

Il centro-destra e la destra ricercano l’unione politica delle varie anime, a prescindere da programmi e idee comuni, per provare a ribaltare la quasi sicura vittoria del centro sinistra in Regione, anche se interessi trasversali di bottega (vi ricordate Burlando – Scajola) aiuteranno sicuramente a trovare un accordo su interessi comuni col PD.

Nella Liguria di Grillo, il Movimento 5 Stelle vuole ancor di più rimarcare il metodo di interpretare il ruolo di cittadini in politica che li contraddistingue dagli altri partiti. Purtroppo sembra non pagare elettoralmente questo loro modo di intendere la politica, anche se moralmente è corretto e da molti apprezzato. Sono tanti quelli che si aspettano un cambio di rotta anche se è gradita la incisiva lotta da cani da guardia ringhiosi del potere, smascherando tutto il marcio di un ormai collaudato potere.

I cespugli e cespuglietti vari quali SEL, Rifondazione Comunista, IDV, Altra Liguria, che ad ogni elezioni mercanteggiano la loro percentuale di voti da prefisso telefonico mendicando un pezzo di pane anche “stalito” per sopravvivere, pure questa volta non sembrano cambiati. Essendo solamente dei miseri portatori di acqua raramente determinanti per vincere, una volta ricevuto le poltrone vengono relegati al loro ruolo di servili schiavi del potere utilizzati come scendiletto.

In questo quadro sopra rappresentato, si nota che ad ogni elezione l’unica cosa che non cambia è il potere dei potenti di turno (in Liguria il potere è consolidato) e ogni volta assistiamo a  feroci e intestine lotte all’interno delle segrete stanze dei partiti per la composizione delle liste dei candidati.

In questa fase, dove i partiti dovrebbero selezionare la futura classe dirigente, le regole di legalità, di serietà, professionalità e competenza vanno a cozzare con la conta dei voti che ogni singolo candidato è in grado di portare, per cui i programmi diventano specchietti per le allodole e tutti diventano semplici parolai. Così è sempre stato e continuerà ad essere in barba a tutti noi.

Da quello che sta succedendo e dalle voci che circolano sui possibili candidati è arduo il campito degli eminenti commentatori e analisti politici ipotizzare i futuri scenari e il futuro potere dei vincitori.

Noi crediamo che sia utile semplificare e fare chiarezza nell’esporre idee e analisi, perché, a nostro avviso, non aiuta complicare quello che invece è semplice della nuova Legge Elettorale della Regione Liguria che di fatto riduce da 40 a 30 i Consiglieri Regionali, di cui 24 saranno eletti nei vari collegi e 6 saranno eletti con il listino che appoggia il futuro Presidente.

Insomma senza tanti fronzoli e giri di parole ne consegue che i Consiglieri eletti nella Provincia di Savona saranno solo 4 più 1 se sarà inserito nel listino.

Orbene non serve essere grandi esperti di elezioni per affermare che i Consiglieri eletti saranno 2 del PD, 1 a Forza Italia, 1 se lo contenderanno la Lega Nord e il Movimento 5 Stelle e 1  dal listino assegnato a chi vince, i fatti sono questi.

Da quanto è dato sapere la difficoltà che sta incontrando il PD è quella di trovare 12 candidati donne su 24 degli eleggibili; per quanto riguarda il listino, l’accordo prevede di assegnare un candidato per ogni provincia mentre gli altri 2 sono scelti dalla candidata Lella Paita.

La scelta dei candidati del listino ricadrà su coloro che sono portatori di un bagaglio di voti personali intorno ai 5 mila, perche è solo con questi dati che si viene presi in considerazione, senza tralasciare quanti soldi si avrà da investire nella campagna elettorale, altro che programmi.

La conclusione è che non c’è nulla di nuovo sotto il sole, tranne un fatto talmente banale ignorato da tanti:  è più facile essere eletti al Parlamento o al Senato in considerazione del fatto paradossale che in Liguria sono 26 gli attuali eletti  a livello nazionale (17 Onorevoli  e 9 Senatori) rispetto ai 24 che verranno eletti in Regione.

Tutto il resto è noia e viene costantemente propinato per un pour parler.

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